NON AVRAI ALTRO DIO ALL’INFUORI DI ME.
Prima di dare i comandamenti agli ebrei, Mosè dice: “Ascolta Israele, il Signore è il ns. Dio… Tu amerai il Signore tuo Dio…”.
Prima relazione e poi regole, prima si ascolta e poi ci si fida.
L’ascolto è l’atteggiamento dell’uomo che si fida. Eppure, ci si fida di tante cose nella vita (semaforo, ingredienti, amicizie e sentimenti) senza avere una vera relazione. Perché l’uomo ha bisogno di fidarsi, di mettersi sotto qualcuno.
E perché si fida, perché lo fa di mettersi sotto? In ogni uomo c’è una spinta verso il trascendente, verso qualcosa che stia oltre l’uomo, oltre ciò che si vede. E per questo è inquieto, triste.
Un bimbo smarrito nel bosco non osserva la bellezza dei fiori, ma preoccupato vuole trovare solo la strada per andare a casa.
Se durante un naufragio, un uomo e una donna si salvano su unisola deserta e mettono al mondo un bimbo che cresce conoscendo solo palme, noci di cocco, e pesce, quando diventerà adolescente e sentirà insoddisfazione, crederà di voler di più: una palma più grande, una noce più grande, ecc.
Anche tu vivi di attesa, di speranza, di nostalgia. Cerchi Dio, anche senza saperlo.
L’uomo dunque ha bisogno di Dio, e il 90% degli italiani dichiara di credere in Dio. Ma che Dio cerca? In che Dio crede?
Un uomo di solito si fida (solo) di ciò che vede, che sente, che tocca. Se l’uomo non si mette sotto (non si fida di) un Dio (che non vede) si metterà sotto qualcos’altro-qualcun altro (più concreto), perché comunque non può fare a meno di fidarsi e mettersi sotto qualcosa o qualcuno.
Se non trovo la strada che cerco, oppure scopro che è troppo lungo per le mie attese, cercherò una scorciatoia che mi convenga di più.
Ecco perché accanto alle religioni tradizionali ci sono tanti fenomeni pseudo-religiosi, alcuni molto pericolosi. Non ci mettiamo più sotto a un dio, ma tendiamo a mettere Dio al servizio nostro, sotto di noi.
Tendiamo ad attribuire poteri straordinari a persone, cose, animali che non ne hanno, ma che ci convinciamo li abbiano. I poteri non stanno in quella cosa ma nell’intenzione di chi glieli attribuisce (es. gatto nero, sale, specchio, ecc.) perché più facile, più veloce, più comodo, è una scorciatoia che però non porta a … casa.
TERMINOLOGIA
IDOLATRIA: quando una persona, un animale, soprattutto una cosa diventano per noi la più importante della vita, e ogni volta che poi la serviamo fedelmente (un vero culto), le doniamo tutta la nostra vita (altro dio più comodo).
SUPERSTIZIONE: quando si da eccessiva importanza a certe pratiche (anche religiose) come fossero magiche, attribuendo efficacia solo all’atto esteriore (tipo il segno di croce esagerato, la candela o la preghiera per avere successo in genere, toccare “ferro” – che non è più “spada”, ma palle?, ecc.).
MAGIA: quando crediamo di poter sottomettere la natura e le sue leggi: sarà bianca, se rivolta al bene, o nera, se rivolta al male.
DIVINAZIONE: ogni tecnica generata dalla curiosità di voler anticipare la conoscenza del futuro. Fra queste:
spiritismo (voler comunicare con gli spiriti con sedute medianiche);
medium (colui che crede di poter fare da mediatore con gli spiriti);
occultismo (tecniche per mettere in contatto con aldilà, es. le sedute spiritiche, ecc.);
esoterismo (dottrine e gruppi di seguaci di tali idee);
stregoneria (far intervenire spiriti maligni nelle vicende umane);
astrologia (no astronomia; influenze delle stelle sulla vita futura dell’uomo);
oroscopia (applicare l’astrologia al calendario);
oniromanzia (l’idea che si possa interpretare il futuro attraverso i sogni notturni);
chiromanzia (leggere il futuro dai segni della mano);
incantesimi, sortilegi, scongiuri, fatture, malocchio (pratiche per portare sfortuna a qualcuno), amuleti (oggetti capaci di allontanare il male), talismani (oggetti capaci di portare il bene);…
Di solito colpiscono strati sociali inferiori, perché in essi c’è più ignoranza. Ma ormai anche i ricchi sono del tutto soggetti.
Perché nasce in noi il desiderio di ciò? Fondamentalmente per insicurezza, per paura, per incapacità di affrontare la realtà nei suoi tempi e nei suoi modi; per avere certezze e protezione immediata; fino però creare veri e propri disturbi psichici.