La forza degli uragani si misura tramite la scala Saffir-Simpson, che ha un valore massimo di cinque. In un uragano di categoria cinque, la velocità del vento può superare i 240 km/h, e, poiché l’impatto del vento aumenta esponenzialmente con la sua velocità, può divellere tetti e abbattere edifici di legno. Questa potenza distruttiva è aggravata dal fatto che il vento soffia in direzioni opposte sui due lati del centro dell’uragano, o occhio. Quando l’occhio passa sopra, il vento cessa e poi si inverte, strappando via tutto quello che era stato indebolito dall’inizio della bufera.
Per quanto violento, il vento occupa il secondo posto rispetto all’acqua come causa di morti legate ai cicloni. Dove la terra è poco elevata, l’acqua marina penetra nell’entroterra in mareggiate, che possono essere alte più di 8 m. Tali mareggiate sono un pericolo nel Golfo del Messico, dove giocarono un ruolo mortale nell’uragano che colpì la città portuale texana di Galveston nel 1900, ma possono anche colpire la costa atlantica dalla Florida alle Caroline. Sono anche un rischio particolare nel delta del Gange, nella parte settentrionale del Golfo del Bengala. Questa regione è densamente popolata, e la terra è solo pochi metri sopra il livello del mare durante una normale alta marea. A peggiorare la situazione, la leggera inclinazione del fondale marino aumenta le probabilità che si formino alti marosi quando il vento soffia verso la costa. Dal 1980, le mareggiate nel Golfo del Bengala hanno portato via mezzo milione di vite.
Quando l’uragano Mitch colpì l’America Centrale nel 1998, la maggior parte delle vittime furono dovute alle pesanti piogge. La tempesta si attenuò dopo aver raggiunto la terra sull’Honduras e il Nicaragua, e poi riversò più di 125 cm di pioggia sulle montagne dell’interno. Quando l’acqua rifluì verso la costa, città e villaggi furono ricoperti dall’acqua che trasportava enormi quantità di detriti vulcanici.
MAREGGIATA
Questa città della Repubblica Dominicana fu inondata nel 1998 dall’uragano George, che causò milioni di dollari di danni.
VENTO E ACQUA
Le mareggiate sono correlate alla velocità del vento di un uragano e alla topografia della costa. Un uragano di forza 5 sulla scala Saffir-Simpson (mostrata qui) può produrre un’onda di 8 m.
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