Un ciclone tropicale, noto anche come uragano o tifone, è un sistema di bassa pressione che si sviluppa soltanto quando un’ampia area della superficie del mare ha una temperatura di almeno 27°C e la direzione o la velocità del vento cambia con l’altezza, rimuovendo l’aria che sale. L’effetto Coriolis fa girare i venti a spirale. Queste condizioni si verificano principalmente nella tarda estate, quando il mare è caldo, tra i 5° e i 20° di latitudine. Una perturbazione nel disegno del vento fa iniziare l’aria a girare, producendo una bassa pressione in superficie, mentre l’aria accelera dentro di essa. L’alta temperatura causa un’alta evaporazione, così l’aria che sale è molto umida. Quando si raffredda, la condensazione rilascia calore latente, aumentando l’instabilità e generando torreggianti nubi temporalesche.
ANATOMIA DI UN URAGANO
L’aria calda discendente forma l’area di calma nota come occhio, attorno al quale c’è un muro di nuvole dove si verificano i venti più forti e le piogge più intense. L’aria ascendente produce un’alta pressione in alto, mentre l’aria discendente produce bande di nuvole a spirale con aree di cielo sereno in mezzo. La forte convezione e condensazione dentro le nuvole alimentano l’uragano.
TIFONE ODESSA
L’occhio del tifone Odessa, sopra il Pacifico occidentale, è evidente dal “buco” dove l’aria calda e asciutta scende, rendendo il cielo sereno.