L’aria si scalda quando è a contatto col suolo. Questo la fa diventare meno densa dell’aria più fredda sopra, e così comincia a salire. Quando l’aria si muove verso l’alto, la sua temperatura scende ad un tasso prestabilito, il gradiente termico, diventando più densa e pesante col crescere dell’altezza. Alla fine l’aria che sale raggiunge un punto al quale è più densa dell’aria circostante, e inizia a scendere di nuovo. Quest’aria si dice stabile. Quando l’aria sale e si raffredda, la quantità di vapor acqueo che può contenere diminuisce finché non diviene satura e si formano goccioline d’acqua. La temperatura a cui questo avviene si chiama punto di rugiada. Il punto di rugiada non è fisso, ma varia secondo l’umidità dell’aria. Quando il vapor acqueo si condensa in goccioline d’acqua, rilascia calore latente (vedi sotto). Se l’aria satura si sta raffreddando a velocità più bassa dell’aria circostante, sarà anche più calda e così continuerà a salire. Quest’aria che sale senza essere forzata si dice instabile. Le nuvole si formano al punto di rugiada e possono raggiungere grande estensione in queste condizioni.
CONDIZIONI INSTABILI
In queste condizioni, un blocco di aria che sale è sempre più caldo dell’aria che lo circonda. Al punto di rugiada, l’aria diviene satura di vapor acqueo, e si iniziano a formare le nuvole.
Prossima pagina: 10.2 Condensazione