FINALITÀ FORMATIVE (competenze ed abilità)
L’attività promuove da un lato la conoscenza di realizzazioni artistico-architettoniche presenti sul territorio, dall'altra mira a sviluppare la capacità di osservazione e di relazione tra ambiti disciplinari diversi (chimica e geometria).
La teoria VSEPR (acronimo dall'inglese Valence Shell Electron Pair Repulsion, cioè repulsione delle coppie elettroniche nel guscio di valenza, occasionalmente pronunciata "vesper") è usata come metodo per valutare la disposizione geometrica degli atomi di una molecola.
Straordinarie molecole di carbonio hanno aperto nuove frontiere nella scienza dei materiali, con implicazioni che vanno dalla medicina all'elettronica.
I fullereni sono allotropi del carbonio, ovvero forme diverse in cui gli atomi di carbonio possono organizzarsi. A differenza del diamante, dove gli atomi sono disposti in una struttura tetraedrica tridimensionale, o della grafite, dove formano strati bidimensionali di esagoni, i fullereni sono caratterizzati da strutture molecolari chiuse a forma di gabbia.
La scoperta che ha catalizzato l'attenzione su questa classe di materiali è avvenuta nel 1985 da parte di Harold Kroto, Robert Curl e Richard Smalley, che per questo lavoro sono stati insigniti del Premio Nobel per la Chimica nel 1996. Essi identificarono per la prima volta una molecola composta da 60 atomi di carbonio, disposti in una struttura che ricorda un pallone da calcio, con 12 pentagoni e 20 esagoni. Questa molecola, la più stabile e abbondante tra i fullereni, fu denominata buckminsterfullerene o più semplicemente buckyball, in onore dell'architetto Richard Buckminster Fuller, noto per le sue cupole geodetiche.
Struttura del Buckminsterfullerene (C60) (Immagine: Una rappresentazione 3D della molecola C60, con gli atomi di carbonio rappresentati come sfere e i legami come bastoncini, a formare una struttura poliedrica che ricorda un pallone da calcio. Si possono distinguere chiaramente pentagoni ed esagoni.)
INSERISCI IMMAGINE C60
Esistono tuttavia fullereni con un numero diverso di atomi di carbonio, come C70 (con una forma più allungata, simile a un pallone da rugby), C76, C84 e così via, fino a strutture ben più grandi. La loro formazione avviene solitamente in condizioni di alta energia, come nell'arco elettrico tra elettrodi di grafite o nell'ablazione laser del carbonio.
INSERISCI IMMAGINE C70-76-84
I fullereni possiedono un insieme di proprietà eccezionali che li rendono estremamente interessanti per la ricerca e le applicazioni tecnologiche:
Stabilità e Resistenza: Le loro strutture a gabbia conferiscono loro una notevole stabilità termica e meccanica.
Proprietà Elettroniche: Possono agire sia come semiconduttori che, se drogati con metalli alcalini, come superconduttori a temperature relativamente alte per materiali organici.
Affinità Elettronica: Sono ottimi accettori di elettroni, rendendoli utili in applicazioni fotovoltaiche.
Capacità di Incapsulamento: La cavità interna della struttura a gabbia può incapsulare altri atomi o piccole molecole (fullereni endohedrali), aprendo la strada a nuove applicazioni in medicina e nanotecnologie.
Reattività Chimica: Sebbene la struttura sia stabile, i legami tra gli atomi di carbonio possono essere modificati chimicamente, permettendo la funzionalizzazione dei fullereni per scopi specifici.
Solubilità: A differenza della grafite e del diamante, alcuni fullereni, come il C60, sono solubili in solventi organici specifici, facilitandone la lavorazione.
Le proprietà uniche dei fullereni li rendono candidati ideali per una vasta gamma di applicazioni emergenti:
Medicina e Biotecnologie:
Drug Delivery: La loro capacità di incapsulare molecole li rende potenziali veicoli per il trasporto mirato di farmaci all'interno dell'organismo.
Agenti Terapeutici: Alcuni fullereni funzionalizzati mostrano proprietà antiossidanti, antivirali e persino antitumorali.
Imaging Diagnostico: I fullereni endohedrali contenenti atomi paramagnetici possono essere usati come agenti di contrasto per la risonanza magnetica.
Elettronica e Ottica:
Celle Solari Organiche: Grazie alla loro affinità elettronica, sono usati come accettori di elettroni in giunzioni organiche per celle solari ad alta efficienza.
Transistor e Sensori: Possono essere impiegati nella realizzazione di transistor a effetto di campo (FET) organici e sensori chimici.
Materiali Ottici Non Lineari: Possiedono proprietà ottiche non lineari che li rendono interessanti per applicazioni in ottica e fotonica.
Scienza dei Materiali:
Lubrificanti: La loro forma sferica può ridurre l'attrito in nanomateriali.
Catalisi: Possono agire come catalizzatori o supporti per catalizzatori.
Materiali Compositi: L'aggiunta di fullereni può migliorare le proprietà meccaniche di polimeri e altri materiali.
Applicazioni dei Fullereni nelle Celle Solari Organiche (Immagine: Uno schema semplificato di una cella solare organica che mostra lo strato di polimero donatore e lo strato di fullerene accettore di elettroni, con la generazione di cariche in seguito all'assorbimento della luce.)
Nonostante le loro immense potenzialità, l'ampia diffusione dei fullereni deve affrontare alcune sfide. La sintesi su larga scala e la purificazione rimangono processi costosi. Inoltre, la tossicità di alcuni derivati dei fullereni è ancora oggetto di studio e dibattito, e la loro sicurezza in applicazioni biomediche a lungo termine deve essere ulteriormente indagata.
Tuttavia, la ricerca continua a fare progressi significativi. Nuove tecniche di sintesi e funzionalizzazione vengono sviluppate costantemente, e la comprensione delle loro interazioni biologiche sta migliorando. È probabile che in futuro i fullereni giocheranno un ruolo sempre più importante nello sviluppo di tecnologie avanzate, spingendo i confini dell'innovazione in molteplici settori