Il 4 settembre del 2012 sono state presentate le nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione che costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. A partire dal curricolo dell'istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le attività più idonee.
La parola chiave è "competenze" che per la Tecnologia Informatica corrispondono con le "attività di laboratorio".
Lo studio e l'esercizio della Tecnologia favoriscono e stimolano la generale attitudine umana a porre e trattare problemi, facendo dialogare e collaborare abilità di tipo cognitivo, operativo, metodologico e sociale.
Il laboratorio rappresenta:
la modalità per accostarsi in modo attivo ed operativo a situazioni o fenomeni oggetto di studio;
il riferimento costante per la didattica della Tecnologia;
un momento di costruzione del pensiero critico attraverso la progettazione e realizzazione di semplici prodotti "originali";
un luogo caratterizzato dalla presenza delle tecnologie digitali che stimolano a maturare consapevolezza nell'utilizzo dei diversi strumenti propri dell'informazione e della comunicazione.
Secondo Bruner la prassi precede la parola, pertanto l’abilità non deriva dalla teoria, bensì è un modo di trattare le cose.
In relazione al sapere abilitativo, la funzione del docente è creare le condizioni per l’apprendistato, articolando l’insegnamento secondo moduli diretti allo sviluppo di abilità peculiari, affinché il discente impari facendo.