CRONISTORIA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
A partire dagli anni '70 la progressiva presa di coscienza delle problematiche ambientali ha dato origine a un ampio dibattito sul futuro del Pianeta.
Tale dibattito ha coinvolto organizzazioni internazionali, movimenti di opinione, governi e studiosi approdando al concetto di sviluppo sostenibile: "lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri" (Gro Harlem Brundtland, 1987).
Lo sviluppo sostenibile coniuga le esigenze di crescita economica con quello di sviluppo umano e sociale, di qualità della vita e di salvaguardia del pianeta secondo un’ottica di benessere di lungo periodo.
Gli aspetti ambientali, economici e sociali dello sviluppo sostenibile si integrano tra loro e si sostengono reciprocamente allo scopo di costruire una società più equa, sana e armoniosa per tutti.
C.O.P. "Conference of Parties"
riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici
(United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC).
La Convenzione è un trattato ambientale internazionale che fu firmato durante la Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite, informalmente conosciuta come Summit della Terra, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Il trattato punta alla riduzione delle emissioni dei gas serra, alla base dell'ipotesi di riscaldamento globale. Il trattato non poneva limiti obbligatori per le emissioni di gas serra ma prevedeva la stipula di protocolli che avrebbero posto i limiti obbligatori di emissioni: il principale di questi è il Protocollo di Kyōto 1997.
1975 - Stoccolma: Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente Umano
1987 - Rapporto Brundtland La Commissione Internazionale per l'Ambiente e lo Sviluppo, istituita nel 1983 dalle Nazioni Unite, presenta il "Rapporto Brundtland", dal nome del primo ministro norvegese Gro Harem Brundtland; nel Rapporto viene definito lo Sviluppo.
1987 - Protocollo di Montreal contro i clorofluorocarburi (buco dell’ozono)
1988 - viene fondato l’ “IPCC” (INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE) GRUPPO INTERGOVERNATIVO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO dall'organizzazione Meteorologica Mondiale Delle Nazioni Unite (Wmo) ed il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Diviene riferimento di valutazione: ogni sei anni emette un rapporto sul clima (Nobel nel 2006)
1992 - Rio de Janeiro, Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo; Vertice della Terra/UNCED
Viene prodotta la Carta di Rio in cui vengono espressi i 27 principi sui diritti e sulle responsabilità delle nazioni nel proseguimento dello sviluppo e del benessere umano e vengono approvati altri 4 documenti:
• Agenda 21;
• Convenzione per la conservazione della biodiversità;
• Convenzione sul clima;
• Dichiarazione autorevole di principi, non vincolante, per un consenso globale sulla gestione, conservazione e sviluppo sostenibile del futuro.
1994 - AALBORG, DANIMARCA: 1ª CONFERENZA EUROPEA SULLE CITTÀ SOSTENIBILI
con la carta di Aalborg si dà inizio alla campagna europea delle città sostenibili e si formalizzano i concetti di partecipazione e di “buona governance del territorio”. con la sottoscrizione della carta le città e le regioni europee si impegnano ad attuare l'agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile.
1996 - Lisbona, Portogallo: 2ª Conferenza Europea sulle città sostenibili
Vengono aggiornati i processi di attivazione della Local Agenda 21 in 35 paesi europei e si valutano i progressi fatti con la Carta di Aalborg.
1997 - Protocollo di Kyoto COP3, III Conferenza Mondiale sul Cambiamento climatico
Politiche e misure per la riduzione di emissioni di gas serra da parte dei paesi industrializzati. Tra le misure adottate vi è la promozione della ricerca scientifica sulle energie alternative ed incentivi alle forme di economia sostenibile. Si sollecitano gli stati industrializzati alla cooperazione con i paesi in via di sviluppo.
2002 - Johannesburg – Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile organizzato da ONU
Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile; leaders mondiali e organizzazioni si sono riuniti per cercare di risolvere i principali problemi che colpiscono il nostro pianeta e pianificare un futuro migliore per tutti.
2002 - Conferenza di Kolding
I governi locali assumono "Local Action 21" come impegno per i prossimi 10 anni, per proteggere i beni comuni in Europa e sviluppare comunità sostenibili.
2006 - La Strategia per lo Sviluppo Sostenibile (Consiglio Europeo, Agenda di Goteborg, Consiglio Europeo 2001)
Con la nuova Strategia l’Unione Europea intende perseguire l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli dello sviluppo economico e sociale (Agenda di Lisbona) individuando come strumenti fondamentali la formazione, il maggior investimento nella ricerca e sviluppo, l’Agenda 21 Locale, l’informazione e la comunicazione con i cittadini.
2009 - Repubblica Italiana, Ministero dell'Ambiente - 4° rapporto sulla Convenzione sulla Diversità Biologica
Con la nuova edizione del rapporto sulla diversità si tracciano gli obiettivi futuri della conservazione in Italia partendo dallo "stato dell'arte" della Biodiversità.
2009 - BONN, Conferenza Mondiale UNESCO sull'Educazione allo Sviluppo Sostenibile
In questa importante conferenza è stato fatto il punto sulle attività realizzate in tema di educazione allo Sviluppo Sostenibile e sulle strategie da mettere in atto negli anni successivi.
2012 - La Conferenza ONU “Accordo di Doha” COP12 per aggiornamento del protocollo di Kyoto
I risultati più evidenti riguardano la sorte del Protocollo di Kyoto, con gli impegni più vincolanti mai sottoscritti prima e ratificati da 193 stati, ora prolungati fino al 2020. si è curato il finanziamento delle azioni da intraprendere per cercare di contenere l'innalzamento della temperatura e il coordinamento di tali azioni tra paesi ricchi e paesi in via di sviluppo, particolarmente minacciati dagli effetti del cambiamento climatico.
2013 - La COP 13 di Bali inizia invece a smuovere le acque e adotta la Bali Road Map, tracciando finalmente il percorso verso il nuovo processo negoziale per affrontare il cambiamento climatico in maniera “condivisa”.
2014 - COP 20 di Lima Il più importante punto stabilito nella quattro pagine della Lima Call for Climate Action è la decisione che tutti i governi presentino all’ONU i rispettivi piani nazionali per frenare le emissioni di gas serra – i cosiddetti Intended Nationally Determined Contributions (INDCs) – entro il termine informale del 31 marzo 2015.
2015 - COP21 di Parigi (193 i paesi partecipanti, ovvero quelli che controllano il 93% delle emissioni complessive). Obiettivo: rimanere al di sotto dei 2°C al fine di limitare l’incremento stimato del 5% che rappresenta un valore incompatibile con Gli attuali modelli socioeconomici.
2016 - COP 22 di Marrakech Obiettivo è creare un sistema condiviso per giudicare l’efficacia delle politiche degli Stati sul clima e misurare i tagli alle emissioni.
2019 - COP 25 di Madrid Conferenza ONU sui cambiamenti climatici. I quasi 200 Paesi non hanno raggiunto un compromesso sui temi più divisivi, a cominciare dal meccanismo di calcolo dei crediti nel mercato globale del carbonio. Il tweet di Greta Thunberg: «Non ci arrenderemo mai, abbiamo appena iniziato».
2021 - COP 26 di Glasgow Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sotto la presidenza del Regno Unito. La conferenza incorpora la 26ª Conferenza delle Parti (COP26), la 16ª Conferenza delle Parti del Protocollo di Kyoto (CMP16) e la 3ª Conferenza delle Parti dell'Accordo di Parigi (CMA3). L'aspettativa di questa conferenza era che le parti si impegnassero per obiettivi più ambiziosi da quelli stabiliti dalla COP21. In base all'Accordo di Parigi le parti sono tenute a svolgere ogni cinque anni una verifica degli impegni sottoscritti, un processo comunemente noto come "meccanismo al rialzo". Il 13 novembre 2021 è stato raggiunto un accordo, firmato dai 197 Paesi che hanno partecipato alla conferenza, noto come patto per il clima di Glasgow (Glasgow Climate Pact)
2022 - COP 27 di Sharm el Sheick Il vertice sul clima si è chiuso con un accordo il Piano di attuazione di Sharm el-Sheikh che ha istituito il Fondo Perdite e Danni (Loss & Damage). Lo strumento è destinato in via prioritaria ai “paesi particolarmente vulnerabili” e riceverà contributi anche dalle grandi potenze “in via di sviluppo”, come la Cina.
2024 - COP 28 di Baku si è chiusa con l’accordo per la creazione del mercato internazionale del carbonio e l’approvazione di un doppio obiettivo sulla finanza climatica.
Le economie sviluppate e per la prima volta quelle in via di sviluppo (ma in maniera volontaria) garantiranno 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035. Impegnandosi a supportare la mobilitazione di almeno 1.300 miliardi l’anno., risorse dedicate prioritariamente ai paesi meno sviluppati e agli Stati Insulari.