Per siepe si intende una struttura vegetale generalmente plurispecifica (composta da diverse specie vegetali) ad andamento lineare, con uno sviluppo verticale pluristratificato, cioè con chiome a diverse altezze, legato alla compresenza di specie erbacee, arbustive e arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona. Non si deve quindi confondere le siepi di campagna con le bordure dei giardini di città.
Le siepi non esistono in natura, ma sono strettamente legate alle attività agricole e sono il frutto dell’incessante modellamento e gestione del territorio da parte dell’uomo. Per secoli hanno caratterizzato la vita contadina servendo come limite di proprietà e fornendo importanti materie prime come bacche, foglie e legna. Oltre ad essere un elemento caratteristico del nostro paesaggio, le siepi contribuiscono ad aumentare la biodiversità dell’agroecosistema. Pur occupando uno spazio limitato, attorno alle siepi si crea uno spazio vitale che consente a numerose specie di piante ed animali di trovare una nicchia ecologica dove sopravvivere e riprodursi.
Purtroppo negli ultimi decenni abbiamo assistito, soprattutto in pianura, ad un’incessante opera di eliminazione di siepi e alberature per far spazio alla meccanizzazione e alla movimentazione dei mezzi agricoli.
Le siepi del Giardino Digitale sono prevalentemente costituite da: Ligustrum vulgare, Prunus spinosa, Cornus sanguinea, Acer campestre, Crataegus monogyna e Rosa canina.
Bibliografia:
FOHMANN-RITTER A., (a cura), La siepe, compagna della campagna, Macro Edizioni, Sarsina (FO) 1991
PIRONDINI A., Siepi, spazi naturali e biodiversità, in Bioagricultura n.68, pagg. 40-42