Ligustrum vulgare L.
Il nome del genere (Ligustrum) sembra deriva da un antico nome latino, già usato da Gaio Plinio Secondo scrittore, ammiraglio e naturalista romano e da Virgilio, per indicare le piante chiamate volgarmente ligustro o olivella. Il termine Ligustrum ha una certa assonanza con il termine ligustrínum, che significa ligure (della Liguria). Altri studiosi suggeriscono che derivi dal latino ligo, che significa 'lego' per l’uso che si faceva dei rami che sono flessibili.
Curiosità: è una pianta con notevole capacità di propagarsi per via vegetativa, tramite stoloni; perché è poco esigente, il ligustro è considerato una pianta colonizzatrice, anche in terreni aridi e calcarei. È molto usato nei giardini all’italiana, tollera molto bene anche potature intense e risulta, quindi, particolarmente indicato per l’arte topiaria. I rametti giovani del Ligustro hanno un legno molto profumato, e sono utilizzati per realizzare cesti e canestri. Dalla corteccia si estrae un colorante giallo.
Bibliografia:
PIGNATTI. S., Flora d’Italia, Edagricole, Bologna 1982
RANFA A., Piante amiche e nemiche dell’uomo. Ali&no Ed., Perugia 2004
https://www.montagneaperte.it/ambienteebiodiversita/ligustro-olivellasanguinello/
http://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=4591