Chi non ha mai sentito parlare in tv o in famiglia, dell’11 Settembre? Oggi giorno sembra quasi impensabile che un ragazzo della nostra età non conosca della catastrofe che ha colpito gli Stati Uniti nel 2001 e che ha rivoluzionato lo stile di vita e di governo non solo degli stessi USA, ma dell’intero globo.
L’attentato alle Torri Gemelle ha rappresentato per il mondo un segnale di instabilità che ha posto negli animi timore ed angoscia.
Si trattava di 4 aerei americani che, manomessi, sono precipitati in punti strategici di New York. In particolare i primi due aerei colpirono rispettivamente la Torre Nord e Sud della città, il terzo precipitò sul pentagono (fortunatamente in un’area quel giorno chiusa al pubblico), il quarto invece non raggiunse l’obiettivo ma si pensa fosse diretto alla Casa Bianca o al Campidoglio di Washington.
L’artefice di questa catastrofe non poteva essere altro che Al-Qaeda. In quegli anni guidata da Osama Bin Laden, l’organizzazione terroristica di Al-Qaeda, era sotto la protezione dei talebani che avevano preso il potere in Afghanistan.
Inutile dire che in seguito al crollo delle Torri, gli abitanti degli Stati Uniti, seguiti da quelli dei diversi Paesi del mondo, iniziarono a provare rancore ed odio verso Al-Qaeda e di conseguenza anche verso i talebani e l’Afghanistan.
Il presidente americano Bush, in carica in quell’anno, si ritrovò in una situazione piuttosto critica: il popolo manifestava la propria paura accrescendo il proprio odio verso Al-Qaeda e chiedeva giustizia.
Ma analizziamo il comportamento del presidente Bush.
La storia ci racconta che pochi giorni dopo gli USA occuparono l’Afghanistan. È stato sicuramente un gesto avventato da parte di Bush, quello di entrare in Afghanistan senza riflettere sulla strategia da scegliere. Difatti, Bin Laden si era già rifugiato in Pakistan, protetto dai suoi alleati.
Se gli Stati Uniti avessero saputo aspettare e si fossero presi il tempo richiesto per pianificare una strategia di attacco, probabilmente avrebbero potuto supporre questo spostamento di Bin Laden e quindi di conseguenza evitare uno scontro in Afghanistan.
L’errore risiede nell’incapacità che il presidente americano ha dimostrato nel non riuscire a calmare la popolazione. È ruolo di un leader quello di incanalare la rabbia della gente, sapendola sfruttare al meglio. In questo caso, Bush avrebbe potuto approfittare di questo fervido desiderio di giustizia per progettare al meglio un piano strategico adatto alle esigenze degli USA.
Occupando l’Afghanistan e scoprendo che Bin Laden aveva già lasciato il Paese, sarebbe stato ragionevole lo spostamento degli scontri in Pakistan. Ma gli Stati Uniti decisero di non optare per questa scelta.
Condussero anzi una missione di Nation building, imponendo all’Afghanistan una riforma morale che si dimostrò però completamente inutile.
Perché allora rimanere in Afghanistan fino al 2021?
Gli Stati Uniti si erano trovati di fronte ad una scelta determinante:
Era più importante curare “il giardino di casa propria” o preoccuparsi “di quello della casa accanto”?
Il ritiro avrebbe significato per gli USA una sconfitta, un attacco fallito al quale dover rendere conto agli altri Paesi. Cosa avrebbero pensato le altre popolazioni se gli Stati Uniti avessero perso lo scontro, non catturando Bin Laden?
Bush non voleva affrontare tale sconfitta, non voleva accettarne le conseguenze, quindi preferì ignorare gli obiettivi e le reali esigenze degli USA continuando una guerra che avrebbe portato entrambi i Paesi coinvolti allo stremo.
L’idea di intraprendere una guerra con l’Afghanistan era inoltre del tutto estranea alle strategie degli Stati Uniti: perché voler annientare un Paese che loro stessi avevano contribuito a formare come saldo scudo all’avanzata dell’Unione Sovietica, durante la Guerra Fredda? Si trattava di distruggere una propria “creatura” che non sarebbe mai dovuta diventare obiettivo di guerra, anzi, avrebbe dovuto essere tutelata e protetta.
Ma come ben sappiamo ciò non è mai avvenuto, e solo quest’anno, dopo ben 20 anni di sanguinose guerre e conflitti, gli Stati Uniti hanno lasciato l’Afghanistan, dichiarando la propria sconfitta… perché allora continuare questa guerra se ciò che gli Usa hanno ottenuto è stato comunque un fallimento? Perché tutti questi conflitti armati? Perché l’uomo non sa trovare altra soluzione che uccidersi a vicenda?