È una verità universalmente riconosciuta che al mondo esistano due tipi di scuole di pensiero, eternamente contrapposte seppur inseparabili: gli appassionati di “Orgoglio e Pregiudizio” e gli amanti di “50 sfumature di grigio”.
Il primo è un romanzo della scrittrice britannica Jane Austen, pubblicato nel primo decennio del 1800 che nel corso del tempo è diventato un ‘’immortale’’. La trama è eternamente romantica , banalmente la si potrebbe riassumere sostenendo che sia una semplice storia d’amore inizialmente non ricambiata; è, in realtà, un tango: danza famosa per l'originalità e la sensualità, che con ritmo incalzante e mai banale rapisce il cuore di chiunque sia abbastanza coraggioso da lasciar la propria anima in balia del mare di emozioni contrastanti che tendenzialmente si è portati a provare, se ci si abbandona alle parole di questa colonna portante della letteratura inglese e mondiale. Jane Austen narra la storia delle cinque sorelle Bennet o meglio di due: Elizabeth e Jane; queste donne avevano un ruolo sociale ben diverso dal ruolo paritario contemporaneo, eppure l’autrice narra di loro in modo seppur socialmente accettabile, terribilmente rivoluzionario per il solo fatto che entrambe sposano il “true love” (citando Dawson's Creek).
Il secondo è il primo di una trilogia di E.L. James, che tra il 2011 al 2015 registrò oltre 125 milioni di copie vendute in tutto il mondo. L’autrice inglese nel libro afferma: “ C’è luogo tra la fantasia e la realtà, un luogo dove non ci sono limiti, né relativi né assoluti" ed è lì che si spinge la protagonista del romanzo: Anastasia Steel, timida universitaria che inizia una relazione tutto tranne che convenzionale con il miliardario filantropo Cristian Grey; con cui riscopre non solo la sua sessualità, ma anche e stessa. Attraverso la loro travagliata storia che ha inizio con un contratto a cui lo stesso “contractor” verrà meno e capovolgendo il suo mondo solo per amore.
La trilogia: ”50 sfumature”, è una storia di sensualità e sessualità, che rapisce la mente del lettore, al contrario di Jane Austen che ruba il cuore.
Sono in realtà storie distinte, distanti ma complementari, eppure entrambe bastano a se stesse; il mito delle due metà di Platone viene perfettamente sintetizzato in queste due narrazioni. Può una ragazza del ventunesimo secolo desiderare e riconoscersi in una vita alla Elisabeth Bennet, così lontana dalle aspettative sociali odierne? Può bastare un grande amore e le avventure che si leggono nei libri?
Io, Claudia Rossi, rinuncio ad aspettative sociali e limiti, alla ricerca della mia strada verso la felicità e anche se so che non potrebbe bastarmi un grande amore, probabilmente un buon libro si.
Una piccola parte di me non rinuncerà alla sua romantica e totalizzante porzione di vita con Darcy.