ESSERE O NON ESSERE

Così si intitola una delle poesie più celebri di Shakespeare scritta secoli fa ma attualissima.

Ognuno di noi si è trovato o si troverà dinanzi a scelte difficili da intraprendere perché ci si sente dibattuti tra quello che è giusto fare e tra quello che veramente vogliamo. Cosa scegliere? C'è chi dice di seguire il cuore e chi dice di seguire la ragione. Ma come fare a non sentirsi in colpa per una scelta o per un’altra, magari determinante per noi stessi? 

Ecco, è proprio qui che siamo chiamati ad “essere”, cioè a vivere fino in fondo, a non scegliere ciò che vorrebbero gli altri, ciò che è più facile o più comodo. Siamo chiamati ad essere attivi e amanti del nostro tempo, ad avere una voce per esprimerci per non morire nel silenzio dell'indifferenza. Tuttavia, ogni uomo è proprio come Amleto, che aveva paura della morte o piucchealtro di quello che c’era dopo. Anche Kid Yugi nel suo meraviglioso brano "Il filmografo" parla di questo tema, dicendo: “Ho il terrore della morte perché è quella che mi spetta”, ci pone di fronte alla realtà e definisce il tempo “caduco” e perciò necessario di essere vissuto. Così come il protagonista della poesia shakespeariana, anche i cantanti dei giorni d’oggi sentono questo peso del tempo della vita e della scelta tra l’essere e il non essere.