Linee precise, immagini provocatorie, sfacciato del suo stile considerato sporco, Egon Schiele ci trasmette l'intensità disturbata, i corpi contorti e la sessualità cruda dei suoi dipinti.
Le sue tele sollecitano lo spettatore a mettere in discussione le proprie convinzioni e sovrastrutture, di liberarsi da preconcetti e di osservare con profondità. Famoso per il tratto nervoso, la matita energica e briosa, Schiele lo è ancora di più per i soggetti delle sue opere: le donne.
Proprio queste figure hanno spesso portato la sua arte a essere oggetto di discussione, condannata da molti come misogina e pornografica e da altrettanti esaltata per una visione progressista dell’universo femminile.
La vita
Egon Schiele nacque il 12 giugno 1890 a Tulln an der Donau, nella Bassa Austria, terzo di quattro figli del direttore delle ferrovie Adolf e la moglie Marie. Egon manifesta già dalla tenera età la passione per il disegno, quando trascorreva ore a disegnare i treni che vedeva passare ogni giorno sotto casa.
A quindici anni rimane orfano del padre malato e ciò probabilmente influenzò il suo pensiero e la visione artistica; in questo periodo infatti realizza i suoi primi autoritratti, seguiti da numerosi ritratti di vario genere.
Lo zio, Leopold Czinaczek, dopo la morte del padre, prese sotto tutela il nipote e fu proprio lui a riconoscere il suo talento artistico, quindi lo iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Vienna. L’ambiente accademico e gli insegnamenti tradizionali però non stimolavano l'arte di Egon.
In un cafè di Vienna nel 1907 però conobbe Gustav Klimt, il quale lo introdusse nell’ambiente artistico, facendogli conoscere ricchi mecenati e numerose modelle da ritrarre nei suoi dipinti. Klimt diventò suo maestro e mentore, lo aiutò a sviluppare un suo stile personale, lontano dall’accademismo.
L’anno dopo, nel 1908, il giovane Schiele tenne la sua prima mostra personale per la Wiener Werkstätte, circolo artistico fondato nel 1903 dall’architetto Josef Hoffmann e il grafico e pittore Koloman Moser in collaborazione con l’industriale Waerndorfer che si basava sull’idea di opera d’arte totale, introducendo oggetti di alto valore estetico e artistico nella vita quotidiana.
Nel 1909 espone quattro delle sue opere alla Kunstschau, la mostra collettiva in cui esponevano gli artisti usciti dalla Secessione nel 1905: Munch, Matisse, Pierre Bonnard, Gauguin, Kokoschka, van Gogh. Il 1909 è un anno di nette cesure: ottiene il ritiro, da parte dello zio, della tutela, abbandona l'Accademia, fonda la Neukunstgruppe assieme ad alcuni suoi compagni di Accademia, si emancipa definitivamente dall'influsso di Klimt e al raffinato erotismo dell'Art Nouveau.
Nel 1911 Schiele incontra la diciassettenne Wally Neuzil, con la quale intreccia una relazione sentimentale oltre ad essere modella di molte sue opere.
Schiele e Wally lasciano Vienna per cercare ispirazione in campagna. Dapprima si stabiliscono nella piccola città boema di Krumau, la città natale della madre di Schiele, gli abitanti del posto li costringono dopo breve tempo alla partenza, disapprovando il loro stile di vita, sia perché non sono sposati, sia per il sospettoso movimento di persone dalla loro casa. Si recano allora nel paesino di Neulengbach, non lontano da Vienna.
Nel 1912 Schiele è accusato da Von Mosig, ufficiale della marina in pensione, di aver sedotto sua figlia Tatjana Georgette Anna, non ancora quattordicenne. Per questo Schiele viene così rinchiuso in prigione per un breve periodo, con l'accusa di avere traviato la minorenne, nonché di averla rapita. Alla fine del processo, è ritenuto colpevole soltanto di aver esibito le sue opere, considerate pornografiche dall'autorità. Tuttavia i giorni trascorsi in cella si trasformano in un'esperienza traumatica.
Schiele decide di tornare a Vienna e grazie a Klimt, riesce in breve tempo a ottenere diverse commissioni e partecipazioni a molte mostre internazionali. Le sue opere del periodo sono numerose, per la maggior parte autoritratti e ritratti. Il 1913 è per Schiele un anno di successo artistico e di soddisfazioni economiche, nel quale intraprende molti viaggi ed espone in numerose occasioni.
Nel 1914 conosce la terza e ultima importante modella della sua vita, Edith Harms, figlia di un fabbro, e sua futura moglie. Il matrimonio dona ad Egon una serenità che muta la sua ispirazione: una composta forza emerge dai dipinti di questa nuova fase.
Proprio quando nel 1914 la sua fama artistica si va affermando, scoppia la prima guerra mondiale: sarà la fine di un'epoca, con il crollo definitivo dell'impero asburgico. Nel 1915 è chiamato alle armi e, grazie a superiori comprensivi e amanti dell'arte, può continuare a dipingere. In questo periodo realizza ritratti di ufficiali russi e disegni di interni; le opere mostrano una trasformazione della concezione artistica di Schiele: l'espressivo gesto pittorico è segnato da un chiaro ritorno alla rappresentazione naturalistica.
Un definitivo trasferimento lo conduce, nell'aprile del 1918, al museo militare di Vienna, anno in cui un mutamento di stile gli frutta fama e riconoscimenti; inoltre partecipa con successo alla 49° mostra della Secessione viennese; nello stesso anno, tiene esposizioni di successo a Zurigo, Praga e Dresda.
Nell'autunno del 1918 l'epidemia di influenza spagnola, che provocò più di venti milioni di morti solo in Europa, raggiunge Vienna. Edith, incinta di sei mesi, contrae la malattia e muore il 28 ottobre. Durante l'angosciante morte Schiele la ritrae più volte, ma lui stesso non scampa al contagio e tre giorni dopo, il 31 ottobre, muore a 28 anni.
Le opere
Schiele mostra subito una passione per le figure femminili, soprattutto infantili. Le modelle preferite di Schiele sono donne cui era unito da un profondo legame personale. In gioventù e nei primi anni di attività artistica è soprattutto la sorella Gerti ad assumere questo ruolo; in lei Egon osserva nell'adolescenza lo sbocciare di un corpo di donna che gli si mostra semplicemente senza veli. In seguito, il legame sentimentale con Wally Neuzil farà di questa ragazza, poco più grande di Gerti, la sua seconda modella. Wally ispira disegni intensamente erotici ed è la modella per alcune grandi figure simboliche. Ma ben presto dovrà lasciare il posto a quella che sarà anche sua moglie, Edith Harms.
Le raffigurazioni di bambini occupano un posto importante nell'opera di Schiele che trova i suoi modelli nei quartieri proletari. Frequentemente usa ospitare dei bambini nei suoi atelier e il suo interesse è rivolto particolarmente alle bambine che ritrae preferibilmente nude o semivestite, modelle alle soglie dell'adolescenza nei cui sguardi si percepiscono il timore del divenire adulte e l'incipiente risveglio della sessualità. Nello stesso periodo realizza anche ritratti di bambini, come quello del giovane Herbert Rainer, uno dei ritratti più realistici, probabilmente perché fu eseguito su commissione. Sino all'epoca della sua morte si dedica alla rappresentazione della natura, tutti i suoi paesaggi sono tesi all'espressione di stati d'animo, espressione simbolica di condizioni esistenziali, legate al declino e alla morte.
Le figure sono solitamente nude, in pose insolite che tendono a sfociare nella caricatura; la figura tormentata richiama sia la morte che l'erotismo. Il disegno è molto netto con un tratto spesso e marcato, energico e sicuro, a volte persino violento. Queste opere cercano di provocare lo spettatore per suscitare in lui malessere.