A nessuno appartiene una piccola parte di Universo. Donna è respiro, coraggio. Deve cambiare qualcosa, il silenzio deve sparire.
Mi guardo intorno. Fuoco e silenzio allo stesso tempo.
Probabilmente tutto quel fuoco che avevo dentro si è trasformato in distruzione.
Sono sola in casa.
Il silenzio che ho dentro mi rinchiude in una gabbia arrugginita e attraversa il mio corpo dai
pensieri alle dita dei piedi.
Certo, perché un velo non è sufficiente, una maschera non è abbastanza, occhi ciechi
neanche.
Corro a guardarmi allo specchio. Non mi riconosco.
Chi sono io?
Ho le mani che tremano e la faccia spaventata…
Vedo il volto di una donna che non conosce più il significato del termine donna , insicura,
instabile, ma in fondo forte.
Una donna piena di contraddizioni.
Donna.
Cosa vuol dire donna?
Cosa vuol dire per me essere donna.
Adesso che mi hanno tolto anche la parola e ogni forma di pensiero, donna è respiro.
Vorrei essere un respiro profondo, l’aria che espiro la speranza in grado di mettere un faro
nella testa di tutti gli “uomini” che conosco.
Sono chiusa in una stanza poco illuminata.
Solo una lampadina accesa. Sto rovistando tra alcuni vecchi ricordi ma non faccio in
tempo a prendere una foto che… distruzione.
Una bomba travolge case, persone, vite e la mia mente. Completamente.
Vorrei piangere ma non riesco. Vorrei urlare ma non posso o comunque non ne ho la
certezza di poterlo fare.
Non sono sicura di essere una persona. Vorrei tanto sapere cosa si provi ad esserlo.
Carla infondo è diversa da me. In Italia le donne non vengono trattate come noi e non se
rendono neanche conto. Per loro è “normale”.
Vengono considerate prima di tutto degli esseri umani.
La diversità esiste, nel bene e nel male. Credo sia importante la varietà di opinioni e
sensazioni, perché è dalla combinazione di più personalità che scaturisce qualcosa di
nuovo. D’altra parte, essere tutti uguali, pensarla allo stesso modo ci porterebbe
a non saper più riconoscere il nostro volto allo specchio e a confondere la nostra mente
con altre.
Ma quando si va oltre? Quando si va oltre la dignità di una persona?
Quando si va oltre il respiro?
Un dolore inspiegabile affonda le sue radici nella mia testa. Sono smarrita. Ho paura. Non
trovo la strada per ritrovarmi.
Tesso per un secondo tutti i miei pensieri e li metto da parte.
Prendo la foto che stavo per osservare e la posiziono sul petto. L’immagine mi raffigura da
bambina, con quel sorriso stampato sul volto e sul corpo. Ricordo che in quel momento
stavo cantando… La musica é la mia più grande passione , ma chiusa in una gabbia é
impossibile coltivare sogni.
Tolstoj diceva che i più forti tra tutti i guerrieri sono il tempo e la pazienza.
Anni ne sono passati, ma qui poco é cambiato. Noi donne continuiamo a combattere.
Siamo delle prigioniere in case e non siamo libere di amare chi vogliamo. L’amore è un
sentimento a noi ignoto.
Ho saputo non molto tempo fa di alcune ragazze che hanno avuto il coraggio di ribellarsi
nelle strade e sono state derise, picchiate, violentate.
Donna significa anche rispetto, ma le parole servono a poco. Io voglio ritrovare una parte
di me che non si vede più. Il burqa é la mia maschera ma non posso non indossarlo. Non
voglio morire… Vivere, però é un’altra cosa. Vorrei essere invisibile, prendere un aereo
per una qualunque destinazione e spogliarmi di tutto, ma tutto quello che ho dentro
continua a bruciare forte e a dirmi che devo combattere per il mio Paese, per le bambine
di Kabul, le cui vite non possono essere state già segnate.
Se le loro menti non vengono educate alla libertà, non cambierà mai niente.
Il silenzio prevale ovunque, e non c’é alcuna traccia d’aiuto.
Afghanistan significa “Terra degli Afghani”, da “Afghan” e il suffisso persiano “stan” che
significa posto, casa, Terra.
Ed é proprio questo il problema. La Terra non è un unico esercito, ogni Paese ha il suo,
ognuno ha il suo posto nel Mondo. Una volta trovato, quello degli altri non conta più
niente.
La verità é che a nessuno appartiene una piccola parte di Universo. Quella che viene
chiamata Terra degli Afghani, è la Terra di tutti. Pensarlo non basta, deve cambiare
qualcosa.
Donna, é coraggio.
Mi alzo di scatto, prendo la mia vecchia chitarra che avevo nascosto accuratamente,
abbasso il velo ed esco fuori.
Ho gli occhi spalancati e il cuore che batte a mille.
Inizio a cantare e a suonare quella canzone della foto.
Mi sento libera.
Donna, é vita.