ANNO 1937
"IL DUCE"
Quale fra l'Appennino e il dolce piano sta forte Romagna adagiata
fiero, ospital paese un tempo insano:
saldo, tenace ne la sua ferrata
volontà di potenza il Duce appare. Su uno sfondo di lauri al Palatino
io lo penso e nel vivo sguardo, ombrata v'è la passion d'italia ed il destino
di grandezza e d'impero da incarnare. Nel lampo del nero occhio indovino
un alato pensiero: "Roma, prostrata più non sarai, ma ancor di tiberino splendor rifulgerai invidiata".
Fiammeggia nel tramonto il Palatino. Da l'ombra de la tacita spianata
glabro, il volto di Cesare m'appare.
Vimercate, Gennaio 1937
GINO BARONCHELLI
Il 9 Marzo il Gran Consiglio del Fascismo decretò che tutti i dipendenti dello Stato dovessero appartenere alle organizzazioni fasciste; la tessera del P.N.F. divenne in tal modo l'unico strumento a disposizione per poter dar da mangiare e da lavorare alle famiglie. La tassa d'iscrizione al Partito veniva trattenuta direttamente sullo stipendio del lavoratore dipendente, fatto consueto poichè tale provvedimento era già operante per un gran numero di realizzazioni fasciste. Inutile ribadire che l'aggravio fiscale contribuiva a ridurre il già misero salario. Nonostante questa disposizione diverse persone, contrarie all'affiliazione fascista, riuscirono a trovare lavoro e nelle industrie artigiane, presenti in grande numero in Brianza, e nelle industrie belliche dove ciò che contava era esclusivamente la produzione.
Nel frattempo la guerra di Spagna proseguiva con esiti alterni; il 25 marzo a Guadalajara le legioni motorizzate fasciste subirono una dura sconfitta ad opera delle truppe repubblicane spagnole e delle Brigate Internazionali, tra le quali si distinse il Battaglione italiano G. Garibaldi. Mentre l'Italia fascista partecipò alla guerra mandando uomini, materiali, pezzi di ricambio e non ricevendo nessun pagamento da parte di Franco per ciò che gli era stato fornito, l'intervento della Germania fu invece più cauto. Provò anzitutto le nuove armi che avrebbe usato nella prossima guerra, come gli aerei Stukas e i carri armati, occupando le zone più ricche e produttive, sia industriali che minerarie. Furono proprio gli Stukas della legione aerea Condor che rasero al suolo, il 26 aprile, Guernica, divenuta simbolo della difesa per la libertà.
Prolungandosi la guerra civile divenne chiaro, a poco a poco, che l'antifascismo internazionale, unito alle masse popolari spagnole, sinceramente e profondamente attaccate alla repubblica, non avrebbero riportato la vittoria contro i nemici, che erano sostenuti apertamente dai regimi dittatoriali e velatamente dalle altre potenze occidentali, le quali temevano sopra ogni cosa l'espandersi del bolscevismo nella penisola iberica. Mentre gli antifascisti si arruolavano nelle Brigate Internazionali, la propaganda fascista radicava nella popolazione italiana l'idea del pericolo "bolscevico" e il comportamento brutale e terroristico che questi nemici esercitavano impunemente sul suolo spagnolo.
Il 27 aprile, a Roma, morì, dopo dieci anni di prigionia e di sofferenza, Antonio Gramsci. Il 9 giugno, in Francia, Nello e Carlo Rosselli vennero assassinati da sicari francesi su incarico specifico degli alti gerarchi fascisti.
Con questo episodio il fascismo giungeva a colpire anche gli esuli, ormai non più sicuri nemmeno all'estero.
'Nel 1928 dovetti espatriare a causa della mia attività politica antifascista e mi rifugiai in Francia. Qui trovai lavoro ed ebbi modo di mantenere i contatti con i numerosi esuli che condividevano la mia situazione sociale. Nel 1936 scelsi di partire come volontario per la Spagna, ovviamente nelle Brigate Internazionali.
Durante una battaglia fui gravemente ferito. Rientrato in Francia credetti di trovare l'ospitalità passata, invece venni rinchiuso, insieme ad altri compagni, nel campo di concentramento di Vernet. Qui i compagni italiani riuscirono a farci avere viveri e soldi tramite l'efficiente organismo del "soccorso rosso", il cui scopo era quello di aiutare gli antifascisti esuli o incarcerati. Nel 1939 il governo francese decise l'espulsione di tutti gli esuli imprigionati, mi consegnò al regime italiano che mi confinò a Ventotene, dove vi erano anche Terracini, Pajetta, Longo ed altri compagni."
(Achille Frigerio)
La campagna d'Africa e la guerra di Spagna avevano duramente colpito il contingente italiano, diversi furono i caduti sui vari fronti. Per poter essere nazione forte l'Italia fascista, povera di mezzi, doveva necessariamente disporre di un ingente numero di uomini, di fedeli soldati, sui quali poter sempre contare.
Il 21 agosto Mussolini rese noti gli urgenti provvedimenti per l'incremento della popolazione, già da anni motivo di propaganda: precedentemente erano state già premiate ed incentivate le famiglie con prole numerosa. Ora il problema non era più quello di sostenere la crescita demografica ma di punire pecuniariamente chi si opponeva a tale preciso dovere. Venne così introdotta la tassa sul celibato: chi non si voleva sposare doveva pagare l'adeguato risarcimento alla nazione; chi non poteva offrire un figlio alla Patria doveva perlomeno offrire del denaro. Fu istituita, all'interno dei provvedimenti finanziari tesi a colmare parzialmente l'ingente debito pubblico, ormai spropositamente lievitato, un'ulteriore tassazione: l'I. G E., Imposta Generale sull'Entrata. Questo quadro finanziario, che evidenziava come l'impero non avesse assolutamente contribuito a sanare in alcun modo il patrimonio nazionale, risultò aggravato dall'ennesima decurtazione del già povero salario, costringendo a sacrifici impossibili le classi meno abbienti, che già duramente pagavano l'utopia espansionistica e i sogni di grandezza della dittatura fascista. Per inseguire tali chimere Mussolini aveva bisogno di alleati pronti a seguirlo e ad appoggiarlo incondizionatamente, coi quali stringere biunivoci patti di assistenza militare e politica. Con tali obiettivi fissi nella mente, il Duce acconsentì a recarsi in visita ufficiale in Germania, ospite di Hitler, che solo alcuni mesi prima trattò con superiorità, considerandolo come il "buon discepolo" che aveva solamente seguito le orme del "maestro".
La straordinaria prova d'efficienza fornita dal popolo tedesco, gli ingenti schieramenti militari, lo sfarzo e l'abile regia delle parate impressionarono profondamente l'esterrefatto Capo del Fascismo. Nacque in lui l'idea che il Fùhrer fosse il partner ideale e con questi consolidò le trattative già iniziate precedentemente.
Aggregandosi alla politica tedesca, Mussolini dovette aderire al "patto antikomintern" già stipulato tra Germania e Giappone ed annunciare l'uscita dell'italia dalla Società delle Nazioni.
Mussolini, impressionato da come i giovani tedeschi crescessero già con la mentalità del soldato, decise di dare una svolta decisiva alle organizzazioni giovanili fasciste istituendo, il 27 ottobre, la G.I.L., Gioventù italiana del Littorio, militarizzando ulteriormente e riunendo tutti i giovani sotto l'unica figura del militante attivo.
CAMBIO DI GUARDIA
Martedì 12 ottobre, nel salone comunale Umberto I, alla presenza del Vicefederale Com. Di Marco ebbe luogo il cambio di guardia fra il Seniore Sormani, che lascia la Direzione della IX Zona, perché nominato Capo di Stato Maggiore della Milizia Universitaria, e il nuovo ispettore Cesare Berra.
(...) dopo il saluto al Duce, prese la parola il Seniore Sormani il quale, fatta una relazione sull'attività svolta nella zona, presentando le forze dell'organizzazione fascista, ha quindi rivolto un cameratesco saluto al nuovo ispettore.
Prese la parola poi il nuovo ispettore Cesare Berra, fascista del '20, camicia nera della Vecchia Guardia. Egli rivolse il suo saluto a tutti i presenti affermando di essere pronto a servire la causa della Rivoluzione Fascista come nella lontana vigilia.
Le sue ardenti parole vengono accolte con calorosi applausi.
(...) mentre il Vicefederale parlava è giunto improvvisamnte il Federale Rino Parenti. La sua presenza ha dato luogo ad ardenti manifestazioni di fede per il Duce e ripetuti alalà venivano lanciati al suo indirizzo. Il Federale ha quindi pronunciato brevi parole con le quali, dopo aver rilevato lo spirito di cordialità e di disciplina del Fascismo della IX zona di cui conosce le opere, l'attività e la fede, ha rivolto il suo elogio e un fervido saluto al Camerata Sormani ed ha incitato i giovani a marciare, nel nome di tutti i Caduti per la Patria, con assoluta dedizione alla causa per la grandezza del l'italia. (18)
lì carrozzone burocratico della dittatura creò una nuova struttura che aveva il compito di dare un'impostazione ideologica più raffinata al popolo: il Ministero della Cultura Popolare.
Il calendario fascista, relativo all'anno solare 1937, XV dell'Era Fascista, era ricco di festività e sintomatiche ricorrenze; occasioni queste di parate, sfilate e prove ginniche, dove lo spirito combattivo e collettivo della nazione tutta doveva palesemente trasparire. Le toghe, i fasci, gli sfarzi della remota romanità, coreografie da decadente teatro classico, assurgevano le mollezze di Roma a Luce per il mondo di nuova fede e nuovi ideali imperialistici e di dominio. Gran parte di tali celebrazioni erano obbigatorie e dovevano contare sulla più ampia partecipazione.
ANNO 1937 - XV
1 Febbraio
11 Febbraio
23 Marzo
28 Marzo
21 Aprile
9 Maggio
24 Maggio
5 Giugno
24 Luglio
28 Luglio
18 Agosto
15 Settembre
5 Ottobre
12 Ottobre
20 Ottobre
28 Ottobre
4 Novembre
Giornata della Milizia Nazionale
Firma Patti Lateranensi
Fondazione Fasci di Combattimento
Fondazione Aeronautica Militare
Natale di Roma (fondazione)
Fondazione dell' Impero
Entrata Prima Guerra Mondiale
Festa dello Statuto
Ricorrenza morte Regina Madre
Ricorrenza morte Re Umberto I
Onomastico Regina Imperatrice
Compleanno Principe del Piemonte
Fondazione Fasci Giovanili di Combattimento
Scoperta dell'America
Leva Fascista
Marcia su Roma
Anniversario della Vittoria