APPENDICE 3
Esaltazione dei Martiti letta dall’insegnante Pina Vignarca Motta al Corpo Magistrale ed agli scolari della Scuola Elementare di Vimercate il 19 maggio 1945, davanti alle tombe dei Martiri Vimercatesi, caduti per la libertà.
“SOL CHI NON LASCIA EREDITA’ D’AFFETTI
POCA GIOIA HA DELL’URNE!”
E voi, artefici della liberazione del nostro paese, potete veramente gioire, chè avete suscitato un palpito di commozione, di entusiasmo, di gratitudine, che si esternerà nei nostri cuori ed in quello dei posteri.
Questi ve lo dimostra il popolo che vi accompagnò domenica scorsa, in questi camposanto, col suo tributo di amore, di lagrime, di preghiere, di riconoscenza.
Riconoscenza, sì; chè avete contribuito a salvarci dalle rovine della guerra e siete stati all’avanguardia del movimento liberatore.
Anche la scuola elementare di Vimercate, sui banchi della quale avete imparato ad amare la Patria, vi porta il suo commosso e riverente saluto.
Eravate tutti buoni, belli, forti, prosperosi, avete fatto il vostro dovere d soldati anche sui campi gelidi della Russia e sulle terre infuocate dell’Africa.
Poi avete difeso un bene inestimabile, che non si apprezza se non si acquista; “La Libertà” e diventaste eroi della guerra partigiana.
Siete stati nostri scolari ed io ricordo la vostra grande sensibilità.
Amavate l’arte; la recitazione ed il canto vi procuravano godimento; soffrivate per il male altrui.
Ricordate che dovetti interrompere la lettura del “Piccolo Vetraio” perché i patimenti del protagonista vi commuovevano fino alle lagrime, fino al singhiozzo?
E tu, Pierino, appena ti era consentito, venivi da Novara, per cantare in coro, nella tua chiesa, le lodi al Signore!
E ci sono stati degli italiani che vi hanno infamato, vi hanno dipinti come volgari delinquenti!
E il plotone di esecuzione era formato a vostri fratelli!
Fanciulli, qui riuniti,m vi sia questo di monito: “Voi siete i futuri cittadini de domani” non si ripeta più tanto strazio nell’avvenire, soffocate l’odio, aprite il cuore all’amore.
Dopo l’esecuzione ad Arcore, vidi le vostre salme, amorosamente ricomposte dall’effetto dei vostri familiari e dissi: “No, non credo alle accuse che vi fanno, presto il vostro sacrificio verrà riconosciuto ed esaltato e sarà buon seme di nuove fioriture per la nostra Patria”.
Conosco i particolari del vostro martirio.
Sapevate da giorni che vi attendeva la pena capitale e non diceste nulla alle vostre sorelle, che vi venivano in carcere a visitare per non turbarle.
Come i martiri del Risorgimento affrontaste la morte cantando il vostro inno di battaglia.
Sono queste espressioni di forza e la scuola è orgogliosa di voi, e non vi dimenticherà mai, come pure terrà viva la fiamma (che getta luce sul corpo magistrale), accesa da due valorosi colleghi, che insegnarono nella nostra scuola; anime nobilissime di patriota.
Salvatore Principato, medaglia d’argento della grande guerra, torturato, fucilato, in piazzale Loreto il 10 agosto dello scorso anno, colpevole solo di aver tutto dato senza nulla chiedere; e Pier Noseto Maddalena che sul luogo del supplizio dei 15 Martiri di Loreto poche ore dopo il martirio, tutto sfidando, osò gridare: “Qui sorgerà un grande monumento, questa si chiamerà piazza dei Martiri”.
“Vittima del dovere, perì tra l macerie della scuola di Gorla, stringendosi al cuore i suoi scolaretti!”.
Bambini che siete qui adunati in un rito di amore, voi siete nell’età dei sorrisi e delle gioie serene e avete avuto la sfortuna di vivere in un periodo di sofferenza e di orrori: respirate nell’atmosfera di libertà, inchinatevi sulle tombe dei Martiri che vi sorridono dal cielo, pregate per loro e il loro esempio vi sia di guida nel futuro che dobbiamo ricostruire sulle basi della bontà, dell’onestà e della fratellanza.
Date fiori agli eroi e ricordate
CHI PER LA PATRIA MUORE VISSUTO E’ ASSAI
CHI PER LA PATRIA MUORE NON MUORE MAI