ANNO 1931
Il governo fascista si ritrovò a verificare la situazione giovanile alla luce delle organizzazioni paramilitari appena nate, nella concezione guerriera della nazione voluta dal regime. Eliminata ogni altra forma autonoma di organizzazione civile, politica e sindacale, Mussolini volle anche il controllo dell'Azione Cattolica, unico organismo che godeva ancora di libertà d'associazione.
Nell'Azione Cattolica si erano riversati quegli elementi in grado di operare socialmente a livello politico e sindacale, che infastidivano il concetto di omogeneità nazionale, proponendo una azione alternativa. Tale situazione, di fatto, era estremamente pericolosa per il regime poichè consentiva al giovane lo spazio per una scelta legalizzata tra due associazioni che avevano finalità e metodologie differenti. Il Regime, resosi conto di non potere influenzare in alcun modo la vita dell'Azione Cattolica, decise il 30 maggio di sciogliere tale movimento, obbligando così i giovani iscritti ad entrare nelle Associazioni Giovanili Fasciste. Una forma di governo sostenuta dalla violenza stessa non avrebbe mai potuto attuare la scissione di un movimento popolare con serenità; vennero così sciolte le adunanze dell'A.C., bruciati pubblicamente le sue insegne e chiusi gli oratori; questo fatto si verificò anche a Vimercate. Tale drastico intervento non fece altro che fomentare nei perseguiti e in quei giovani privati dell'ideale religioso e quindi del modello di vita da emulare, un profondo senso di avversione nei confronti del regime e delle sue organizzazioni. Si aprì così, a soli due anni dalla firma dei Patti Lateranensi, il conflitto tra Stato e Chiesa, che avrebbe potuto rovinare quei vantaggi acquisiti dalla dittatura col Patto stesso. Mussolini, il 3 settembre, fu costretto ad acconsentire che l'A.C. riprendesse ad operare nel paese.
In autunno, Vimercate ricevette la visita di un Ispettore Provinciale il quale, dopo un attento sopralluogo, "consigliò" il Podestà su alcuni rimedi da apportare per fronteggiare le lacune riscontrate. Esisteva, già dall'avvento fascista, un elenco nel quale figuravano tutte le famiglie che sarebbero state in grado, in caso di guerra, di fornire alloggi per la truppa. Poichè tale lista non venne mai aggiornata dall'Amministrazione vimercatese, la prima nota di demerito nei confronti del Podestà fu appunto quella di aggiornare tale elenco, verificando costantemente che la disponibilità di tali alloggiamenti, in caso di aumento, venisse notificata. Il controllo fu oltremodo accurato e venne alla luce il fatto singolare che la guardia comunale non aveva ancora prestato il giuramento di fedeltà alla nazione. Il Podestà prese immediati provvedimenti a tali dimenticanze.
UN'OTTIMA INIZIATIVA NELLA SCUOLA ELEMENTARE
Degna di encomio è invero l'innovazione introdotta dal nuovo Direttore delle scuole, Sig. Maurizio Mataloni. Gli alunni, alla loro uscita dall'edificio scolastico, invece di sbandarsi come uno sciame di passerini, e spesso di dilettarsi in giuochi maneschi ed ineducati, col nuovo ordine, marciano ancora inquadrati ed accompagnati dal loro caposquadra fino alla soglia delle loro case, evitando così i pericoli della strada e quello scomposto disordine così poco confacente all'educazione del fanciullo.
Di ciò i genitori dovrebbero essere grati all'Egr. Direttore e coadiuvarlo perchè l'apprezzata innovazione riesca sempre, come la sua mente avvezza ad educare, l'ha ideata. E davvero deplorevole che nei primi giorni vi siano state persone cosi prive di buon senso, per non dir peggio, che si sono permesse di beffeggiare la marcia ordinata di questi scolaretti. Il coro di disapprovazione suscitato intorno a questi pochi ineducati, pose tosto fine ai motteggi di chi si dimostrò veramente privo del più elementare criterio. (1)
Nello stesso periodo venne affidato l'incarico a Butti di descrivere, in una pubblicazione, la magnificenza del palazzo Trotti, sede dell'Amministrazione Comunale.
La bozza primitiva di stesura di tale opuscolo fu inoltrata all'Autorità Superiore Fascista, col compito specifico di verificare se, nella descrizione degli affreschi, non fosse "scappato" qualche termine o concetto che potesse risultare fastisioso nei confronti della dittatura. Vennero censurate alcune parti e riconsegnate le bozze controfirmate con l'apposito visto di approvazione alla pubblicazione.
La diffusione della stampa clandestina e delle idee di libertà continuarono nonostante il controllo sull'operato dei cittadini, effettuato dalle forze dell'ordine e dagli organismi politici fascisti, fosse divenuto estremamente capillare.
Nelle fabbriche e nei punti di aggregazione, si cercava di informare le giovani leve sulla necessità di mantenere viva l'idea di democrazia, proponendo le logiche dei partiti democratici in contrapposizione alla spersonalizzazione dell'individuo operata dalla dittatura. Durante una di queste riunioni vennero arrestati diversi giovani di ispirazione comunista e processati dal tribunale speciale.
SENTENZA n. 73 del 10.12.1931
Pres. Ciacci - Rel. Presti
Capo d'imputazione: Costituzione del Partito Comunista d'Italia, appartenenza allo stesso, propaganda.
VERDERIO ENRICO …………. Vimercate ……..sellaio …………5 anni
MAURI ENRICO ……………… Monza …………ombrellaio …….assolto
COLOMBO FLAVIO …………. Bresso …………fattorino ……….4 anni