La Rocca di Monselice

Padova, 13 gennaio 2009

Comunicato stampa

Quando si dissente apertamente dalle azioni dei Pubblici Amministratori molto spesso si rischia di essere additati al pubblico ludibrio quali nemici del progresso civile o dello "sviluppo".

Dopo il ricorso al TAR contro l'ascensore da realizzarsi sulla Rocca di Monselice, Italia Nostra, nel luglio scorso, ha presentato un ricorso al Capo dello Stato per i lavori relativi alla nuova torre di accesso al Mastio Federiciano e la trasformazioni della casa ex Bernardini.

Infine il 2 gennaio è stato depositato un ulteriore ricorso alla Procura della Repubblica ancora in merito all'accesso e alla casa ex Bernardini.

Mentre con il ricorso ala Capo dello Stato si sono affrontati anche problemi di carattere più squisitamente culturale, in quello presentato alla Procura di Padova ci si è limiti ad esporre i fattori di illegittimità.

Limitatamente agli elementi fondanti, per quanto riguarda la nuova torre di accesso al Mastio, da realizzarsi sui ruderi di un'antica torre, si rileva che la sua realizzazione è incompatibile con le prescrizioni del Piano Ambientale che in quell'area vieta di modificare l'immagine dei luoghi, mentre la nuova torre-scala alta 14 m con il suo ponte di collegamento al Mastio svetterà sulla cima della Rocca mortificando la veduta del Mastio. Inoltre il nuovo manufatto si configura come una barriera architettonica in quanto prima di accedere all'ascensore si devono superare ben 17 gradini.

Per quanto riguarda la casa ex Bernardini, i lavori di ristrutturazione ed ampliamento sono anch'essi incompatibili con le indicazioni del Piano in quanto stravolgono e deturpano completamente l'immagine di un tradizionale edificio rurale.

Se l'interesse fosse stato davvero quello di inserire la Rocca nel circuito turistico di massa sarebbe stato sufficiente, per consentire anche ai disabili l'accesso alla sommità della Rocca, al posto dell'ascensore, realizzare un semplice elevatore di pochi metri a lato della scalinata del Belvedere.

Questa soluzione, fra l'altro, avrebbe avuto il vantaggio di indurre i turisti a gironzolare per il Centro Storico invece di iniziare la salita alla Rocca direttamente dal parcheggio della Cava...

Invece di costruire una nuova scala, che è una nuova barriera architettonica, sarebbe stato sufficiente realizzare, al posto della attuale, una leggere scala in ferro completa di elevatore.

Quando si parla di sviluppo si dovrebbe anche avere chiariti gli obbiettivi economici e gestionali. Tutta questa operazione non deriva da studi di settore, non esiste un piano gestionale e non sono in alcun modo indicati gli attori.

Pertanto oltre ad assistere quasi impotenti allo spreco di denaro pubblico, poca importa se sono fondi europei, si è preoccupati perché appare chiaro che, se realizzato, questo progetto avrà pesanti ricadute sulle finanze locali.

La presidente

Maria Letizia Panajotti