Auditorium e conservatorio
Padova, 11 marzo 2020
Al Sindaco di Padova
All'Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Padova
Al Presidente della Fondazione Cariparo
Alla stampa
Nonostante la collocazione dell'Auditorium in Palazzo Foscarini sembrasse ormai cosa fatta, scopriamo da recenti notizie di stampa, che, in realtà, il suo fantasma perennemente in pena si aggira ancora per la città in cerca di un ennesimo ubi consistam. Adesso pare sia tornata l’ipotesi dell’area fieristica, già in passato ventilata, ma ora riproposta dall'ente Fiera che avrebbe incaricato un progettista di vagliarne la fattibilità.
Si tratta di una soluzione di ripiego, nata dall'impasse che sta interessando il progetto di Palazzo Foscarini dopo il mancato riconoscimento da parte dell’Agenzia delle entrate dell’Art bonus, con i suoi vantaggi fiscali: un diniego, però, che non dovrebbe condizionare più di tanto la volontà di proseguire negli originari intenti, visto che su queste agevolazioni inizialmente nemmeno si faceva conto. Un disimpegno in questo momento e per questo specifico motivo ci sembrerebbe una poco onorevole resa. Immaginiamo che il progetto Kada in Piazzale Boschetti, fortunatamente abbandonato, non fosse meno oneroso. Al contrario. Allora perché proprio adesso tutte queste difficoltà?
Come molti altri, anche noi abbiamo salutato fin dall'inizio con favore l’idea dell’Auditorium in Piazza Eremitani, e per vari motivi.
Innanzitutto si offre l’opportunità di destinare a usi pubblici e culturali un edificio monumentale in pieno centro, conferendo all’Auditorium una facies dignitosa, all'altezza delle aspirazioni di una città che intende sempre più accreditarsi come città d’arte.
L’Auditorium in Palazzo Foscarini inoltre, coinvolgendo in un organico disegno anche l’adiacente Conservatorio, consente di risolvere finalmente gli annosi problemi di spazio e di agibilità che angustiano quest’ultima importante istituzione cittadina (è dell’altro ieri l’ennesimo, sconfortato appello del direttore), dando vita a un organico polo della musica di indiscutibile rilevanza, inattuabile in altri contesti e, in più, con consistenti, sinergici risparmi gestionali: un’opportunità che sarebbe un peccato imperdonabile lasciarsi sfuggire.
Questa vera e propria cittadella della musica ha poi il vantaggio di inserirsi in un àmbito urbano di straordinaria importanza sul piano storico e culturale. Infatti su Piazza Eremitani, oltre all'omonima chiesa e a Palazzo Foscarini, affacciano i Musei Civici (comprensivi della Cappella degli Scrovegni e di Palazzo Zuckermann), mentre nel raggio di poche centinaia di metri si contano altre importanti istituzioni culturali e museali, come il Centro San Gaetano, Palazzo Bembo-Camerini, Palazzo Cavalli, con in più l’ex cinema Altino che attende a sua volta di trovare un proprio ruolo. Rafforzare un polo della cultura altamente connotato e organico come questo, costituirebbe un punto di forza per la città.
Si dirà che la Fiera è ben servita da parcheggi; è vero, ma favorire la mobilità automobilistica non ci pare esattamente tra gli obiettivi dell'amministrazione comunale, perché, considerati la collocazione e gli orari, l’Auditorium in Fiera costringerebbe quasi tutti a far uso dell'auto. L’Auditorium agli Eremitani, invece, si avvantaggia dell’ottimo servizio del tram, attivo ben oltre l'orario consueto dei concerti. Non bisogna in ogni caso dimenticare che la zona della Fiera è davvero poco attrattiva di sera e che il pubblico abituale dei concerti è costituito in prevalenza da persone non giovanissime.
Sarebbe insomma auspicabile che Fondazione Cariparo, Intesa San Paolo e Comune – i tre protagonisti che hanno finora promosso il progetto dell’Auditorium agli Eremitani – compissero ogni sforzo per non lasciar cadere un’occasione irripetibile. A tal proposito ci sarebbe piaciuto che l’argomento fosse tra quelli in agenda nella recente missione dei nostri Amministratori a Roma, dove si è discusso delle opere padovane da mettere prossimamente in cantiere. Ci auguriamo in ogni caso che ci sia al più presto una seconda occasione, nella quale il tema sia posto al centro dell’attenzione. Anche perché, quanto sia importante in generale il ruolo della cultura come elemento aggregante e tonificante del vivere civile, lo stiamo sperimentando ancora una volta, anche se in negativo, proprio in questi giorni di emergenza sanitaria.
Con i saluti più cordiali.
Per il Direttivo
Il presidente
Renzo Fontana