Plastico e rendering Nuova Pediatria e area ospedaliera
Padova, 7 febbraio 2020
Alla c.a. del dott. Fabrizio Magani
Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area
metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e
Treviso
fabrizio.magani@beniculturali.it
Alla stampa
Ci sorprende quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi: vale a dire che l’Azienda ospedaliera, anziché far approntare il plastico richiesto dalla Soprintendenza per meglio valutare l’impatto della nuova Pediatria sulle mura e sul bastione Cornaro, avrebbe deciso di far confezionare l’ennesimo rendering, che magari può anche andar bene, ma in aggiunta al plastico e non al posto del plastico. Ci chiediamo cosa ci sia da temere da un semplice e innocuo modellino tridimensionale, magari di cartone o balsa, confezionato con poca spesa e in tempi brevissimi secondo i crismi di una tradizione secolare e collaudatissima. Non si sarà per caso preoccupati che il plastico possa denunciare in modo incontrovertibile la sproporzione fra il nuovo edificio e il contesto monumentale? Sappiamo bene che i moderni rendering, grazie agli effetti “spettacolari” e fantasticamente “visionari” dei quali sono capaci, rendono tutto “più bello”, falsando però non di rado – deliberatamente o no poco importa – la corretta percezione della realtà, com’ è accaduto con alcune immagini dell’edificio della nuova Pediatria apparse sulla stampa in questi mesi.
In alcune di esse la visione a volo d'uccello sortisce inevitabilmente l’effetto di schiacciare gli elementi verticali, uniformando edifici di differenti altezze.
L’ipotetica, generosa e lussureggiante cortina arborea raffigurata ai piedi di Pediatria in alcune restituzioni grafiche, ostacola poi una corretta visione dello sviluppo orizzontale dell'edificio nel suo rapporto con agli immobili vicini e falsa la percezione delle sue effettive dimensioni.
Questi alberi imponenti e irrealistici sono immaginati nello spazio fra le mura e il nuovo edificio di Pediatria (che dovrebbero, nelle intenzioni, schermare). Peccato che, sebbene i rendering non lo mostrino, si sarebbe costretti – nella realtà vera e non virtuale – a calare gli alberi giusto in mezzo alla stradina che dà accesso al fabbricato, talmente stretta che per far passare gli automezzi nella recente occorrenza della demolizione di Pneumologia, si è dovuto tagliare il modesto filare di piante incongruamente piantato, anni fa, a pochi centimetri dalle mura.
Sempre che non si voglia davvero, ma non ci sembra proprio, ripristinare, al posto dell’attuale strada, l’originario terrapieno, spostando la strada là dov'era: sul sedime occupato dalla demolita Pneumologia. Lo stesso dove si vorrebbe sorgesse la nuova Pediatria.
Dunque: meglio, molto meglio, attenersi al plastico.
Renzo Fontana
Italia Nostra sez. di Padova
Anche a nome e per conto di:
Giovanna Osti
Ordine Architetti P. P. e C. di Padova
Lorenzo Cabrelle
Legambiente Padova
Maurizio Marzola
Comitato Mura
Veronica Bertollo
Gruppo InCivilis -Padova
Luisa Calimani
Città Amica – Rete Nazionale di Architetti Urbanisti
Alessandro Angrilli
Comitato difesa alberi e territorio
Paolo Pavan
AR/CO - Architettura Contemporanea
Enzo Siviero
Rivista “Galileo”
Marzia Banci
Associazione Filosofia di Vita - Padova
Gianpaolo Barbariol
Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova
Alessandro Campioni
Associazione Amissi del Piovego