Due serate per due ville

Martedì sera, 5 dicembre 2006, si è svolto il secondo di due incontri organizzati da Gianni Sandon, consigliere del Parco Colli, per far conoscere alle associazioni ambientaliste che gravitano intorno al Parco due progetti di recupero e riutilizzo di importanti emergenze architettoniche.

Nel primo incontro, due settimane fa, l'architetto Giulio Muratori, capo delegazione del FAI Veneto, ha illustrato il piano organizzativo che sottostà al progetto di restauro e riutilizzo.

Il FAI, infatti, sull'esempio del National Fund inglese, prende in gestione e acquisisce al proprio patrimonio come Fondazione oggetti architettonici che possano, dopo un'eventuale spinta iniziale, sostenersi economicamente in maniera autonoma e magari far da volano ad un moderato sviluppo economico del territorio circostante. Il piano di gestione individua le funzioni e di conseguenza detta le specifiche progettuali distributive e organizzative.

Il nostro caso è la Villa dei Vescovi di Luvigliano (unica acquisizione nel Veneto e una delle poche del nord Italia) [non mi addentro negli aspetti progettuali specifici]. Muratori ha illustrato le operazioni e iniziative messe in atto per reperire i circa 5 milioni di euro necessari allo start-up: tra leggi regionali, nazionali, europee, associazioni internazionali e nazionali, iniziative di fund-rising e donazioni di privati. La visitabilità-fruibilità della villa al pubblico dopo il restauro, uno degli obbiettivi del FAI, da cui si stima di ricavare a regime circa 1/3 del bilancio annuale, si prevede operativa per la fine dell'anno prossimo o poco dopo.

Nel secondo incontro, l'architetto Antonio Draghi, progettista, ha illustrato lo studio di fattibilità per il recupero di villa Contarini-Giovanelli-Venier a Vò Vecchio, al bordo del canale Bisatto che segna il confine con la provincia di Vicenza.

Molto interessante l'analisi storica della località fatta dall'architetto Stefano Tosato che, riassunta in poche righe, è la seguente: esistenza di insediamenti pre-medievali, torre-castello medievale (Torre Nina) di cui restano consistenti ruderi, bonifiche (Retratti) della seconda metà del Cinquecento, sviluppo del traffico fluviale nei nuovi canali, insediamento dei nobili veneziani, costruzione del complesso villa padronale (da seconda metà del Cinquecento a metà del Seicento), barchesse, piazza porticata con mercato e accesso al porto fluviale, oratorio e chiesa, altre costruzioni di servizio, villaggio per i dipendenti nella vicina Vò di Sotto, spostamento del centro del paese nell'attuale Vò, ristrutturazione della villa padronale nella seconda metà dell'Ottocento, vendita e smembramento del complesso utilizzato per vari scopi fino a quello di prigione per ebrei padovani e rodigini nel 1943-45.

Lo stato che si intende conservare è quello dell'ultimo consistente restauro di metà Ottocento con controsoffitti affrescati e finiture di pregio tipiche dell'epoca.

Il progetto complessivo prevede il restauro e riuso della villa come centro culturale e museale dedicato alla memoria del paesaggio (Villa Contarini è indicata dal Piano Ambientale come Porta occidentale del Parco), con una sezione dedicata alla memoria del campo di concentramento, il recupero delle barchesse con foresteria e sala espositiva nel grande granaio, la pavimentazione della piazza e la sistemazione delle logge porticate. Attualmente solo la villa e una delle barchesse sono di proprietà comunale, per il resto si agirà mediante convenzioni con i privati e ridefinizione delle norme urbanistiche, al fine di non snaturare l'esistente.

Nella prima fase è previsto il restauro conservativo della villa (primo stralcio: costo 1.500.000 euro) e della barchessa comunale (secondo stralcio, per un costo di 1.600.000 euro); tempi: circa due anni per la villa, soggetto a diversi fattori per le barchesse e la piazza.

Dopo un Progetto Preliminare già approvato si sta approntando il definitivo e l'esecutivo per il primo stralcio (corpo padronale). La Regione ha stanziato 500.000 euro e la Soprintendenza ha incluso il progetto di restauro degli apparati esterni fra i progetti da finanziare da parte del Ministero dei Beni Culturali per 250.000 euro.

Come nota a margine è stato notato che in entrambe queste operazioni l'Ente Parco Colli è inesistente, malgrado che il piano ambientale preveda uno specifico Progetto Ville per le emergenze architettoniche importanti del territorio del parco.

Responsabile di Italia Nostra Padova per il Parco Colli Euganei

Patrizio Quintili