Ristrutturazione di Piazza Cavour e della Galleria Civica

Padova, 23 settembre 2005

Al Sindaco di Padova

Flavio Zanonato

Al Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici

arch. Guglielmo Monti

All'Assessore alla Cultura

Monica Balbinot

All'Assessore ai Lavori Pubblici

avv. Luisa Boldrin


Non vi è dubbio che la Galleria Civica di piazza Cavour abbia bisogno di una sistemazione e di un rilancio di immagine, non solo da un punto di vista funzionale ma anche culturale; data la centralità della sua posizione sicuramente ha tutte le potenzialità per diventare uno dei centri culturali più importanti della città.

É indispensabile quindi, prima di qualsiasi intervento, promuovere un ampio dibattito che veda confrontarsi serenamente ed in modo approfondito i vari progetti che possono scaturire dalla società civile e da una accurata analisi degli spazi attualmente disponibili e di quanti saranno in un futuro non troppo lontano da destinare alle attività culturali.

Piazza Cavour è uno spazio particolarmente prezioso in quanto fa parte di quel sistema di piazze che insieme a Piazza del Duomo, dei Signori, delle Frutta, delle Erbe, Pedrocchi e Garibaldi connota e rende unico il centro storico padovano.

Ci sembra quindi riduttivo l'incarico affidato agli architetti Zambusi, chiamati ad occuparsi esclusivamente degli accessi e dell'immagine della Galleria senza considerare nella sua complessità uno spazio definito sia pure da edifici di non grandissima architettura, ma tuttavia che presentano una loro coerenza formale.

A nostro avviso, non è possibile addivenire alla definizione dell'immagine di uno spazio già storicamente configurato senza considerarlo nella sua totalità a partire non solo dalle quinte edilizie e dai dislivelli del suolo, ma anche da presenze storicizzate come il monumento a Cavour e il giornalaio, quelle temporanee come il plateatico estivo del Pe Pen e del Break, ed infine il Caffè Cavour che dovrebbe essere "provvisorio e rimovibile".

Pertanto l'occasione che si presenta oggi a nostro avviso deve essere colta per ridefinire in toto l'immagine della piazza a partire dalla messa in discussione di realtà alcune delle quali sicuramente ingombranti e dissonanti.

Relativamente al progetto che è stato presentato si nutrono particolari contrarietà, limitatamente alle soluzioni proposte per gli accessi.

Si inseriscono nella piazza due elementi di cui uno, quello relativo all'attuale ingresso, è costituito da una struttura tubolare di acciaio inox ("una presenza alta, leggera, trasparente, luminosa, non invasiva, simbolica nella sua razionale geometria"), l'altro è costituito da "un volume trasparente che racchiude le scale di emergenza e l'ascensore". La struttura tubolare è alta 9 metri e supporta un tetto di vetro a copertura della scala e un elemento cubico, un monitor, per comunicazioni visive.

Questi elementi non sono poi così trasparenti e non invasivi come vengono presentati, definiscono comunque "volumi e presenze" in uno spazio definito rispetto al quale risultano estranei e casuali.

La piazza non necessita né di forti immagini e neppure di nuovi oggetti funzionali o simbolici. La visibilità della Galleria dovrà essere affidata alla propria notorietà, guadagnata con attività intelligenti e condivise.

A nostro avviso è necessario trovare un'altra soluzione per l'uscita di sicurezza della Galleria Civica verificando anche la possibilità di coinvolgere la Cassa di Risparmio, o studiando la possibilità di "scoprire" la scala di sicurezza nelle sole occasioni di emergenza.

Per il Consiglio

la presidente

Maria Letizia Panajotti