Padova, 8 giugno 2021

Al Sindaco di Padova
Sergio Giordani

All’Assessore all’Edilizia privata
Antonio Bressa

All’Assessore all’Urbanistica
Andrea Ragona

Alla stampa

Edificazione in giardino privato in via Palesa 6

La prevista edificazione nel giardino della villa neomedievale di via Palesa n. 6, in difesa del quale si è costituito un apposito comitato, è uno dei tanti esempi degli effetti collaterali del “Piano casa” promulgato dalla Regione Veneto nel 2009, poi più volte prorogato e modificato e sostituito solo recentemente dalla legge regionale 14/2019.

Se da una parte - applicato con criterio - il Piano casa regionale poteva favorire la rigenerazione di zone degradate, dall’altra, consentendo aumenti spropositati delle cubature originarie, è stato ed è la causa diretta di tante alterazioni di garbati contesti urbani novecenteschi, anche se bisogna dire che i Comuni, salvo sporadici casi, non hanno fatto granché per cercare almeno di limitare i danni. Così, strade e quartieri caratterizzati da villette, palazzine e giardini della prima metà del secolo scorso, o poco più tardi, si sono ritrovati dall’oggi al domani sfigurati da incongrui condomini che hanno annientato gli originari edifici e i loro spazi verdi.

A pochi metri dalla Specola sono stati rasi al suolo il villino-studio di Giovanni Morassutti e suo il giardino, rimpiazzati da un condominio di sette appartamenti che occupa l’intera area, prima ricca di alberi. A Pontecorvo, previa demolizione della villa Orsini-Coin progettata nel 1954 da Renato Iscra, è spuntato un condominio di tre piani con le parassitarie terrazze affacciate sul Giardino Treves, che ne esce viepiù umiliato, ritrovandosi come fondale verso sud-ovest il nuovo, indiscreto volume edilizio. Ma discorsi analoghi si possono fare per la villa progettata da Gianni Avon a Città Giardino, per l’ex torrefazione Diemme di Renzo Menegazzo in via Caprera, e per altre architetture e giardini del Novecento.

Anche quando, come nel caso di via Palesa, l’edificio non venga abbattuto, la costruzione di nuovi volumi nel giardino ne pregiudica il senso e l’immagine, perché il giardino, in questa e in altre occorrenze, è parte integrante dell’architettura.

Questi spazi verdi privati, oltre a dare il tono alle strade e ai quartieri dentro e fuori le mura, contribuiscono con la loro vegetazione a mitigare gli effetti delle isole di calore che caratterizzano sempre più le estati nelle nostre città e dovrebbero, anche per questa ragione, essere preservati. Padova adesso ha l’occasione per farlo, visto che si sta predisponendo in questi mesi il nuovo Piano degli interventi che disegnerà la città dei prossimi dieci anni.

Quanto ai progetti già approvati e non ancora cantierati, come quello di via Palesa, l’Amministrazione comunale potrebbe tentare un qualche accordo con i proprietari, alla stregua di quello felicemente portato a termine in ben più larga scala con la permuta Iris / Boschetti che ha meritoriamente salvato dal cemento vaste aree verdi nel quartiere Forcellini, prima destinate all’edificazione e ora diventate a pieno titolo parte integrante del più grande parco cittadino.

Con i più distinti saluti.

Per il Direttivo

Il presidente

Renzo Fontana