Autostrada A31 Valdastico
Padova, 15 ottobre 2005
Al Presidente della Regione Veneto
dottor Giancarlo Galan
Dato il suo ruolo di presidente della Regione Veneto e di delegato ai Beni Culturali e Paesaggistici, ci permetta di rivolgerle alcune domande in quanto siamo molto interessati a conoscere, a prescindere dalle dichiarazioni rituali e alla luce della sua strenua difesa del prolungamento della A31 Valdastico (più nota come PI.RU.BI.), quali fossero i reali obiettivi che la Giunta da Lei presieduta si era prefissata nel licenziare il programma Regionale di Sviluppo 2003 PRS e quale valore dobbiamo dare agli obbiettivi della nuova Legge Urbanistica Regionale (n. 11/200) e ai contenuti del documento programmatico del realizzando "Piano Territoriale Regionale e di Coordinamento" (PTRC).
Gli obbiettivi espressi dai citati strumenti ci appaiono infatti totalmente in contraddizione con la realizzazione di detta autostrada, che viene presentata come la panacea di tutti i mali: dalla redenzione della viabilità al raggiungimento del grande sviluppo, che ha baciato tutto il Veneto tranne la Bassa Padovana, ma che in realtà è l'espressione emblematica di quel vetero modello di sviluppo che è stato il maggiore responsabile dello scempio del territorio veneto e che ora è sconfessato dagli stessi industriali che lo giudicano non solo superato ma anche controproducente.
La strenua difesa di questa infrastruttura, i cui riflessi negativi su un bacino culturale e turistico di grande pregio e di mai incentivate potenzialità, che taglia aziende agricole fiorenti, che rischia di doversi approvvigionare di inerti dai vicini Colli Euganei e Berici (grazie alle famose "cave in prestito"), pone molti interrogativi sulla buona fede con cui si è proceduto all'approvazione della nuova Legge Urbanistica e si è indotti a pensare che gli obbiettivi dichiarati sia nel Programma di Sviluppo che nel nuovo Piano Urbanistico Regionale si riducano a "parole in libertà".
Le chiediamo pertanto, Egregio Presidente, di farci sapere che cosa dobbiamo intendere quando leggiamo negli atti citati che si propongono:
- di promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole nel quale i valori della natura ed il patrimonio della memoria siano considerati una risorsa da conservare e valorizzare;
- di utilizzare nuove risorse territoriali solo quando non esistano alternative.
Infine desidereremmo sapere che cosa Ella intenda per "concertazione" (altro concetto innovativo e qualificante della nuova legge urbanistica) e soprattutto quale reale valore le riconosca.
Distinti saluti
la presidente
Maria Letizia Panajotti