L'Auditorium di Padova a piazzale Boschetti
Padova, 21 dicembre 2007
Al Sindaco di Padova
Flavio Zanonato
Al Presidente della Provincia
Vittorio Casarin
Al Soprintendente ai Beni Architettonici e del Paesaggio
Guglielmo Monti
All'Assessore alla Cultura
Monica Balbinot
All'Assessore ai Lavori Pubblici
Luisa Boldrin
All'Assessore all'Urbanistica
Luigi Mariani
All'Assessore al Verde Pubblico
Ivo Rossi
Alla Stampa Locale
Italia Nostra ha sempre manifestato la propria netta contrarietà alla scelta di collocare l'Auditorium a piazzale Boschetti. Da oltre cinquant'anni la città attendeva che quest'area e quella dell'adiacente ex-Cledca, nella quale sono in corso i lavori per la costruzione di un autosilo, diventassero finalmente una zona a verde pubblico, secondo le indicazioni del piano regolatore di Luigi Piccinato del 1954. La scelta di Piccinato derivava dall'opportunità di salvaguardare il sistema bastionato, in particolare in questa zona preziosissima per la presenza anche della Cappella degli Scrovegni, e dei resti dell'Arena romana.
Purtroppo la scelta di collocare l'Auditorium in piazzale Boschetti, frutto di decisioni recenti che vedono il concorso di Provincia e Comune, nasce da una logica esclusivamente economicistica senza la minima attenzione alle valenze storico - ambientali del luogo.
Di tutti i progetti presentati al concorso per l'Auditorium, l'unico che teneva conto delle imprescindibili valenze dettate dalla storia era quello dell'architetto Alberto Cecchetto. Il progetto, parzialmente ipogeo, aveva infatti il merito di mantenere a verde gran parte dell'area, integrandosi con il contesto. Questo progetto è ancor più meritevole di apprezzamento se confrontato con gli altri, che, per lo più indifferenti alle valenze del luogo, invadono completamente l'area, e potrebbero essere inseriti ovunque, secondo una progettazione "globalizzato" e "omogeneizzato" buono per ogni dove, trascurando totalmente le mura cinquecentesche e gli Scrovegni, e relegando il Piovego, deprivato delle sue valenze storiche, a un'insignificante canaletta, come si può constatare esaminando i progetti presentati che mostrano immancabilmente e significativamente l'Auditorium sempre sullo sfondo di via Trieste.
Ora, con la sentenza del TAR che ha escluso il progetto di Cecchetto, la città rischia paradossalmente di trovarsi con l'Auditorium del secondo classificato, Klaus Kada, comunque di forme e volumi fortemente invasivi.
A questo punto è necessario scongiurare la tentazione di concludere in tempi stretti con un progetto qualsiasi, al solo fine di dimostrare l'efficienza dell'Amministrazione.
Purtroppo, aver voluto a tutti i costi collocare l'Auditorium a piazzale Boschetti ha reso e rende assai più difficile qualsiasi scelta.
Questa esperienza dovrebbe consigliare un ripensamento non solo del progetto, che in ogni caso dovrà secondo noi passare per un nuovo concorso, ma anche della zona dove realizzarlo.
La presidente
Maria Letizia Panajotti