Via Boccalerie

Padova, 22 dicembre 2008

Comunicato stampa

A partire dall'Unità d'Italia l'Amministrazione Comunale di Padova decise di avviare i lavori di pavimentazione dell'intera città. Viene così approntato quello straordinario progetto di Arredo Urbano che ha contribuito a definire l'immagine della città storica.

Un disegno omogeneo esteso a tutta l'area urbana prevedeva di pavimentare le superfici carrabili con ciottoli di fiume di limitate dimensioni, mentre le zone pedonali, per lo più porticate, gli attraversamenti e le piazze, sarebbero state eseguite con blocchi in trachite, le masegne, che venivano posate a secco su un letto di sabbia semplicemente accostate le une accanto alle altre ortogonalmente rispetto alla strada, con una perizia tale che a fatica, ancora oggi, si distinguono le giunture.

La pavimentazione si è configurata come un'opera assolutamente funzionale, frutto di una cultura materiale patrimonio collettivo di maestranze anonime, dotate di notevoli abilità tecniche non disgiunte da una sensibilità colta e raffinata.

Da un punto di vista percettivo l'immagine gioca sul contrasto fra la superficie liscia e per lo più omogeneamente monocromatica della trachite in contrasto con la frammentarietà e la varietà cromatica del tappeto di ciottoli.

Con molta attenzione e raffinatezza sono stati realizzati tracciati stradali curvilinei, segnalati gli accessi ai palazzi modificando l'andamento della posa delle masegne che sono, in questi casi, parallele alla strada ed incise con vari motivi lineari in modo da renderle più funzionali al transito di carrozze e cavalli. Le numerose bocche di lupo presenti nei sottoportici per aerare le cantine erano protette da pesanti griglie di ferro ancorate a grandi lastre di trachite.

Già da decenni per eseguire le operazioni legate agli inevitabili lavori di manutenzione dei sottoservizi si è continuato ad intervenire sulla pavimentazione storica in modo improprio: si è lavorato con i martelli pneumatici che immancabilmente finiscono per provocare scheggiature lungo i bordi delle pietre e nel riposizionamento, molto spesso, non ci si è preoccupati di realizzare la omogeneità e continuità della superficie originaria.

Oltre alla novità di utilizzare sottili lastre di trachite, spesso proveniente da altri paesi, dalla porosità, consistenza e colore della pasta diverse da quella "nostrana", un'altra negativa consuetudine, ormai inveterata, che ha contribuito ad impoverire ulteriormente l'immagine della pavimentazione storica, è quella di sostituire i ciottoli con i cubetti di porfido, molto più banali sia per la omogeneità della texture che per la più limitata gamma cromatica.

Ma quello che sta succedendo in questi giorni ha dell'incredibile. In via Boccalerie, in una delle più tradizionali e tipiche strade sopravvissute a Padova, si stanno asportando i ciottoli per lastricare tutta la superficie carrabile con sottili lastre di trachite!

Un altro pezzetto di quell'immagine tradizionale di grande qualità che connota la città viene cancellata senza ragione alcuna.

La presidente

Maria Letizia Panajotti

Prima della cura: Via Boccalerie a Padova pavimentata con ciottoli di fiume

Prima della cura: Via Boccalerie a Padova pavimentata con ciottoli di fiume

Nuova pavimentazione: Via Boccalerie a Padova pavimentata in lastre di trachite non omogena

Nuova pavimentazione: Via Boccalerie a Padova pavimentata in lastre di trachite non omogena