Il progetto della nuova Pediatria valorizza percettivamente le mura? Se non lo fa, è illegittimo.

Con la lettera che pubblichiamo in calce abbiamo chiesto al capo settore e all’assessore all’ urbanistica del Comune l’applicazione delle prescrizioni previste dall’Accordo di Programma per la realizzazione dell’edificio della nuova Pediatria.

Queste prescrizioni impongono esplicitamente che i progetti della nuova Pediatria e degli altri futuri fabbricati adiacenti al sistema bastionato cinquecentesco siano finalizzati alla “𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑛𝑡𝑎 𝑚𝑢𝑟𝑎𝑟𝑖𝑎”, precisando che “𝑖𝑙 𝑙𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑎𝑟𝑐ℎ𝑖𝑡𝑒𝑡𝑡𝑜𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑎̀ 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑟𝑒𝑎”.

Salvo sopravvenute approvazioni, di cui non si ha notizia, a noi consta che l’originario progetto della nuova Pediatria, lungi dall’adeguarsi a queste prescrizioni, sia perfino peggiorato. E di molto. Basti un’occhiata all’ultima versione, con la sua mole mastodontica (altezza 40 m, lunghezza 97 m, larghezza 44 m) , incombente sulle mura e sul bastione Cornaro di Sanmicheli, che ne escono annientati sul piano percettivo.

Che cos’ha da spartire un simile scatolone con la “valorizzazione percettiva del patrimonio monumentale della cinta muraria”? C’è qualcuno che in buona fede e in spregio del ridicolo oserebbe mai asserire che questa colata di cemento valorizza percettivamente le mura e che il suo linguaggio si integra con il contesto storico monumentale dell’area?

Qui di seguito la lettera.