L'uomo vitruviano di Leonardo riporta le proporzioni ideali di un essere umano (almeno secondo il gusto di Leonardo).
Noi ci concentriamo sulla proporzione tra lunghezza dell'avambraccio e altezza.
Congettura: La lunghezza dell'avanbraccio è proporzionale all'altezza.
Per ogni componente del gruppo, dovremo prendere due misure: quella dell'altezza e quella della lunghezza dell'avanbraccio.
Descrizione dell'apparato sperimentale:
Disponiamo di un metro "da sarto", di lunghezza 1m e sensibilità 1cm, con cui misuriamo l'altezza e la lunghezza dell'avanbraccio.
Descrizione delle misure:
Altezza: essendo il nostro strumento troppo corto per misurare le altezze degli studenti della classe, segniamo sul muro (usando un post-it in modo da non sporcarlo) un riferimento all'altezza di 1m.
In questa operazione l'incertezza di misura è data dalla sola sensibilità dello strumento, ed è dunque di 1cm.
Successivamente (usando altri post-it), con l'aiuto di un libro che funge da squadra, segniamo una linea in corrispondenza dell'altezza di ogni persona che misuriamo.
Alla fine misuriamo con il metro la distanza tra la tacca di riferimento ad 1m e la tacca corrispondente all'altezza.
Anche in questa misura abbiamo una incertezza di 1cm dovuta alla sensibilità dello strumento, cui aggiungiamo un ulteriore incertezza di misura di 1 cm a causa della difficoltà della misura, in particolare nel segnare il riferimento dell'altezza sul muro e nel disporre il metro perfettamente in verticale.
Complessivamente, le altezze avranno una incertezza
δh=3cm
Lunghezza dell'avambraccio:
Prendiamo la lunghezza dell'avambraccio (complessivo della mano), in modo simile, accostando un banco al muro e appoggiando il gomito su di esso come per fare a braccio di ferro.
Aprendo la mano, segniamo sul muro (ancora usando un post-it) una linea in corrispondenza della fine del dito medio.
Misuriamo con il metro la distanza tra banco e segno, assegnando una incertezza di misura di 1cm, dovuta alla sensibilità dello strumento e alle difficoltà sperimentali.