Eminem: così come sono.

Leonardo Sapienza 1B



Marshall Bruce Mathers III, che tutti conosciamo con il nome d’arte di Eminem, è uno dei rapper più influenti e più conosciuti della storia della musica popolare; potrà forse apparire strano, visto che il rap ha caratterizzato uno degli sviluppi più amati della musica black, ovvero la musica dei neri. Eminem infatti è un bianco, il cui talento è tra i più grandi della musica rap. Fin da ragazzino, Marshall si appassionò al rap e a circa 18 anni cominciò a scrivere e pubblicare canzoni, oltre a partecipare alle battaglie rap (scontri verbali tra due rapper che improvvisano delle rime) con altri noti rapper di Detroit.
La svolta arriva nel 1997, quando il leggendario produttore Jimmie Iovine si accorge di lui e lo segnala a Dr.Dre, rapper molto noto negli anni ‘90. Da qui inizia la collaborazione tra Eminem, il cantante e Dre, che ne diventa il produttore artistico: nascono così una serie di produzioni tra le quali una trentina di canzoni destinate a diventare classici.

Com’era Marshall? E che rapporti aveva con le persone?

Marshall, nato nel 1972, è sempre stato un ragazzo timido, al punto da essere vittima del bullismo dei suoi compagni di classe; per questo motivo e per le sue condizioni famigliari di povertà e disagio familiare spesso da ragazzo Marshall cambia scuola. L’episodio più grave fu provocato da un certo Angelo Baley che, dopo un pestaggio molto violento, provocò un coma di dieci giorni a Marshall: di questo Eminem scriverà nella canzone Brain Damage (Danno cerebrale, LINK).
Da ragazzo, l’artista di Detroit, ebbe un pessimo rapporto con la madre, coinvolta in giri di prostituzione e droga, che spesso lo picchiava. Vivevano a Detroit sulla 8 Mile Road in un quartiere nero, nel quale il ragazzo era emarginato tanto da essere spesso chiamato “spazzatura bianca” dai giovani più aggressivi. Nel suo giro di amicizie Marshall aveva solo un amico bianco soprannominato “Cheddar Bob”. Crescendo tutti in un ambiente povero e caratterizzato da crimini e altre situazioni estreme, in quella zona di Detroit il vandalismo era molto diffuso: si incendiavano case abbandonate, si sparava alle auto della polizia con le pistole da paintball e in generale si assumevano i tipici comportamenti da gangster.
Per aiutare a casa, il giovane Eminem doveva naturalmente lavorare: prima fece il lavapiatti, ma quando venne licenziato andò a lavorare in fabbrica dove incontrò uno dei suoi primi amori, Alexandra Lautorno. Quando lei lo tradì col suo migliore amico, Marshall si infuriò al punto da arrivare quasi a rompere il naso al rivale in amore. Fu una competizione che non cessò, visto che tra i Three One Third – la compagnia del rapper - e Free World, quella dell'amico, la rivalità andò avanti.

Le battaglie rap

A ventitrè anni, giunto il momento di dimostrare a tutti il proprio valore, fu grazie all'amico rapper Future, che in lui vedeva un enorme potenziale artistico, che Marshall ebbe modo di partecipare alle battaglie rap che si tenevano in un locale chiamato Shelter.
E qui arriva il bello!
Marshall infatti avrebbe dovuto sfidare tutti i ragazzi di colore. Come unico bianco, venne deriso dal pubblico dello Shelter, facendo scena muta. Future aveva assistito alla scena e nonostante ciò, aveva continuato a credere in lui, spronandolo per convincerlo a partecipare. Marshall si era anche arrabbiato rispondendogli in malo modo, insultandolo, con “non sei mio padre! Se non voglio partecipare, non partecipo!". Alla fine Marshall si convinse e incredibilmente riuscì a battere tutti fino ad arrivare alla finale contro il campione in carica, Papa Doc della Free World: scena che vediamo riprodotta nel film di Eminem del 2002, 8 Mile (
LINK).

Il grande successo di Eminem.

Con una dura vita alle spalle e il credito del mondo rap conquistato sul campo con le vittorie nelle battaglie a colpi di rime, nel 1999 Eminem arriva al grande successo con l'album The Slim Shady LP. L'anno dopo, The Marshall Mathers LP (2000) diventerà l'album di maggiore successo dell'artista con trentadue milioni di copie vendute in tutto il mondo fino a oggi.
Le canzoni di Eminem sono caratterizzate da un linguaggio molto violento e aggressivo, i suoi testi infatti hanno un contenuto quasi sempre molto volgare. Nel periodo di massima creatività, negli anni 2000, ha avuto anche molti problemi familiari: il divorzio dalla moglie e tre figlie da gestire, Halie (la figlia biologica), Britney e Alaina che erano state adottate. Nel 2002 ha pubblicato
My Dad's Gone Crazy, canzone inclusa nell'album The Eminem Show (2002), dove Halie, che al tempo aveva sei anni, canta il ritornello. Anche Mockingbird, dall'album Encore (2004), e When I'm Gone dall'album Curtain Call The Hits (2005) sono dedicate aHal ie e presentano testi meravigliosi e molto toccanti.
Nel 2006 esce
Eminem Presents The Re-Up, un album ricco di featuring (canzoni cantante insieme a cantanti ospiti) come Obie Trice, Bizzarre, 50 Cent, Proof e molti altri. Proof, che era anche il migliore amico di Eminem, putroppo nello stesso anno verrà ucciso. Nel 2009 Relaps3, sarà un album molto particolare per l'accento usato nelle canzoni al fine di agevolare le rime.
Dopo anni di litigi con la madre, come raccontato nella canzone
Cleaning Out My Closet (2002), nel brano Headlight del 2013 le chiede scusa per gli insulti e i due si riappacificano. Tra il 2017 e oggi ha pubblicato altri quattro album: Revival, Kamikaze, Music To Be Murdered By, Music To Be Murdered By Side B. In oltre vent'anni di canzoni, album, concerti, film, Eminem si è ritagliato un posto speciale nella storia della musica popolare, un vero poeta della canzone contemporanea, come dimostrato anche dal Premio Oscar assegnato a Lose Yourself (inclusa nel film 8 Mile) per la migliore colonna sonora, canzone da molti considerata come la sua migliore di sempre.

Ecco alcune sue canzoni essenziali: