Dietro le quinte: teatro a scuola!

Intervista al regista - attore Marinini Michele.

di Cristina Magoni, Abdou Dieylany, Nafy Seck, Greta Paredi, redazione tematica "Lettura, film e spettacolo" 14-05-2022

Se volete conoscere qualcosa in più del teatro a scuola, leggete questa intervista rilasciata alla redazione "Lettura, film e spettacolo" da Michele Marinini:

-Come procedono le lezioni ?:

Le lezioni procedono con regolarità, abbiamo fatto 4 incontri per insegnare i principi di base dell’arte scenica a chi si é aggiunto quest’anno, poi proseguiremo con il resto del lavoro.

-Com’ è insegnare a dei ragazzi?

Sono ormai quasi 30 anni che insegno a dei ragazzi! Credo che ci siano dei principi di base che devono essere insegnati, infatti anche il teatro possiede i suoi principi! E' fondamentale dare la percezione ai ragazzi che l’attore ha un grande obbligo, quello di catturare l’attenzione del pubblico, mantenerla viva e passare delle suggestioni.

Esistono proprio dei principi che i ragazzi devono rispettare perché se io non attiro l’attenzione e non la mantengo, posso anche avere dei contenuti interessanti e divertenti, ma non passano.

- Qual’é l’argomento del teatro di quest’anno?

L’argomento di quest’anno é in linea con lo spettacolo dell’anno scorso: ci siamo rivolti di nuovo alla commedia. L’anno scorso abbiamo fatto un lavoro partendo da Aristofane, invece quest’anno abbiamo scelto un’altro grande nome, William Shakespeare, quindi teatro elisabettiano. Siamo nel seicento inglese, Shakespeare é famoso a livello di massa per le sue grandi tragedie (l’otello, il magpet), ma ha scritto anche delle commedie gustosissime!

E' importante capire già a quest’età che il registro della comicità e il registro tragico hanno entrambi una grandissima dignità dal punto di vista estetico e artistico. Il fatto di scegliere un genere tragico, cioè di mettere in scena le storie di grandi dei, eroi, re e le loro vicissitudini che finiscono in modo tragico, non significa che non si possano trattare vicende che invece parlano del popolo, delle persone comuni e dei loro problemi. La distinzione tra commedia e tragedia é questa:

tragedia= narra le vicende di persone importanti, serve un tono letterario anche alto.

commedia= i protagonisti principali sono delle persone comuni, ma ci sono delle urgenze che sono altrettanto forti rispetto a quelle raccontate dai poeti nelle tragedie.

Nella fattispecie diciamo che la "Commedia degli equivoci", che é il titolo di quest’anno, l’ho scelta particolarmente per due motivazioni. In primo luogo il fatto che siamo in tantissimi, sono 30 ragazzi che partecipano al corso, quindi avendo un gruppo così numeroso non si tratta di mettere in scena un semplice saggio, ma un vero e proprio spettacolo teatrale. Quindi il fatto di avere così tante persone mi ha obbligato a scegliere un testo più epico. In secondo luogo, essendo questo un periodo infausto per la vita relazionale, ho scelto un testo che sia da un certo punto di vista un inno alla gioia.

Che tipo di impegno è richiesto ai ragazzi per partecipare allo spettacolo?

L’impegno richiesto ai ragazzi è notevole, ma la cosa interessante è che non devo nemmeno ricordalo, per quanto mi riguarda lo spettacolo é il gioco più bello del mondo, un gioco estremamente serio, con regole estremamente ferree come tutti i grandi giochi!


Vi aspettiamo numerosi allo spettacolo il 4 Giugno!!!!