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libri

THE GIFTS OF IMPERFECTION

di Adesuwa Ugiagbe

 

Vi consiglio di leggere The Gifts of Imperfection di Brené Brown. È un libro che mi ha fatto capire perché spesso cerchiamo conforto e appartenenza negli altri invece che in noi stessi. Mi ha fatto riflettere; mi ha fatto comprendere a fondo l’importanza di accettare il nostro passato e i nostri difetti; come vederli in luce positiva e usarli per costruire la base della nostra identità.

CIRCE

di Madeline Miller

 

Yina Cantamesse

 

Difficile scrivere questa recensione. Non si può descrivere il libro, poiché non si può descrivere Circe. L’eccezionalità del romanzo risiede nel fatto che tale non è rimasto ma si è evoluto in parole vive, la storia stessa è diventata “vita”. Cercherò dunque di cantare dell’esistenza di Circe, che fu una dea, una maga, una madre, una donna. Fu una combinazione di assurdità e audacia, temerarietà e stoltezza. Visse in solitudine e in compagnia. Accolse e ingannò, soffrì e protesse. Circe fu una contraddizione. Delle quattro maschere voglio raccontare le ultime due, perché le prime furono evoluzione. Ebbe un figlio e divenne madre. Fu allora che iniziò a crescere dopo secoli trascorsi nascosta in sé stessa. Fece scelte sciocche, decisioni che le valsero la libertà, eppure il figlio riuscì a riportarla a respirare. Fece altri errori ma furono sbagli consapevoli, si sacrificò e venne salvata, poi finalmente divenne donna e amò. Aveva donato tanta passione, ma il cuore lo offrì biunivocamente solo a uno. Per lui perse l’immortalità per la mortalità, per lui ebbe altri figli e divenne ancora madre. Ogni dolore per una nuova vita: la sua, quella dei figli, quella

della famiglia. “Circe” incanta poiché la Miller narra di una storia ignorata ma non sconosciuta, dalla quale sradica i pregiudizi e li brucia e con quel fuoco illumina il vero percorso intrapreso da questa donna, non escludendone i difetti, ma anzi risaltandola in una luce mortale, come difatti si rivelò, considerato che evidentemente gli umani immortali restano nella memoria delle stelle, gli dei mortali svaniscono dimenticati negli abissi degli oceani.

 

La creatura stava sollevando le ali. Nell’oscurità intorno a noi rilucevano nubi del suo sangue dorato. Sotto i miei piedi riposavano ossa antiche di migliaia di anni. Non posso sopportare questo mondo un solo momento di più, pensai.

«Allora, bambina, creane un altro»

Scivolò via nel buio, trascinando dietro di sé un nastro d’oro.