RIPAROle 

(riparo, parole) 

riflessioni

L'ANSIA DELL'AI

di Arianna Chadima

 

L'ansia è come una nebbia che offusca la mente, avvolgendo ogni pensiero in un velo di preoccupazione. È un sentimento insidioso che può affliggere chiunque, in qualsiasi momento della vita. Ci fa dubitare di noi stessi, ci rende irrequieti e ci priva della serenità interiore. Ma l'ansia può anche essere un campanello d'allarme, un segnale che qualcosa non va. È un'occasione per esplorare le nostre paure, imparare a gestirle e crescere come individui. Non dobbiamo permettere che l'ansia ci paralizzi, ma piuttosto utilizzarla come un'opportunità per trovare la forza interiore e la pace che desideriamo. 


Questa breve riflessione è stata scritta da ChatGPT, in seguito alla richiesta “scrivi una riflessione di 100 parole sull’ansia”. Mi piacerebbe davvero trovare una critica al contenuto di ciò che ha proposto, ma la verità è che domandare all’AI ci può portare risposte sorprendentemente coerenti, ben fatte ed intelligenti. E allora cosa attaccare, se pare essere inattaccabile? Spesso portiamo all’estremizzazione un qualcosa che di per sè, cattivo non era. Ma, a mio parere, l’AI è un’estremizzazione di per sè, uno dei molteplici esempi di una scienza, di un progresso che progredisce senza tener conto di ciò che davvero può essere utile. È un danno, non un’invenzione che è stata trasformata in danno. È una fonte illimitata di sapere, ma che non ci porta certo alla conoscenza. Perché sudare per una domanda, quando abbiamo ogni risposta dietro ai nostri schermi, senza fatica? E per l’ennesima volta, non siamo noi ad aver vinto, creandola: è lei ad aver vinto su di noi.