Proverbi

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1. Introduzione 2. Aspetti morfologici e sintattici. 3. Proverbi 4. Modi di dire 5. Benedizioni, "Jestigne" (maledizioni bonarie), caricature e filastrocche 6. Nomi di luoghi e di persona 7. Bibliografia e sitografia

A B C D E F G I J L M N O P Q R S T U V Z

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Si minti pezze a nu pagliaru ruttu, tieni sempre nu pagliaru ruttu.

Se metti rattoppi a un pagliaio rotto, hai sempre un pagliaio rotto.

Quannu scura a Rose, trasete e cose.

Quando vedi nuvoloni neri in direzione del paese di Rose, porta dentro i panni appesi perché sta per piovere.

Chine te sape te rape.

Chi ti conosce sa dove trovare le tue cose.

A Menzagustu un fatiganu manch’i piciari.

A Ferragosto non lavorano nemmeno i produttori di pece (un tempo estratta dai pini della Sila).

Chine u ba ara missa ara Befania u bide cer’e Dio.

Chi non va alla messa il giorno della Befana non vede la faccia di Dio.

Nu lignu nun fa fuocu, due nu focarieddu, tria na focaredda, quattru nu focarazzu!

Un legno si spegne, due fanno un piccolo fuoco, tre un fuoco normale, quattro uno grande.

Quannu u puorcu è abbuttu arruozzula u scifu.

Quando il maiale è sazio rovescia la mangiatoia. Come dire che le persone avvedute non devono buttare ciò che avanza.

Di miegli amici e meglie curteddate.

Dai migliori amici aspettati le migliori coltellate.

A gatta pressarula fa ri figli cecati.

La gatta frettolosa fa i figli ciechi.

Misc’cate cu ri miegli e tie e facc’e spise.

Frequenta quelli migliori di te e pagagli le spese.

A jume cittu u jre a piscare.

Al fiume silenzioso non andare a pescare.

U chiantune s’addirizza quannu è picculu.

La piantina si raddrizza quando è piccola.

Agustu porta littere e viernu.

Agosto porta lettere dell’inverno (quando inizia a guastarsi il tempo).

Frevaru sparte gualu.

A Febbraio il giorno è uguale alla notte.

Ara squagliata da nive escenu i srunzi.

Quando si scioglie la neve si vedono le cose brutte.

Vasciate jungiu ca passa ra china.

Ti conviene piegarti (come il giunco) per far passare la piena.

Na nuce ntra nu saccu nun fa strusciu.

Una noce in un sacco non fa rumore. Per dire che uno solo non può fare molto.

Quannu se va a vurze se va a vurze, quannu se va a frasche se va a frasche.

Quando si va in cerca di soldi ci si dedica solo a questo, quando si va in cerca di frasche ci si dedica solo a ciò.

Paga caru e sedete mparu.

Paga caro e siediti comodo.

Un crid’aru santu s’u bbidi a festa…

Non credere al santo se non vedi la festa…, per dire che ci vogliono prove.

L’abbuttu un cride aru dijunu.

Quello che è sazio non comprende chi è a digiuno.

Chi bella vo parire, doluri ha de patire.

Chi vuole sembrare bella, dolori deve patire.

Ognunu tira ra vrascia ari piedi sui.

Ognuno tira la brace ai suoi piedi. Per dire che ognuno fa il suo interesse.

U ciucciu chiama "ricchie longhe" aru cavaddu.

L’asino chiama "orecchie lunghe" al cavallo. Quando uno che ha molti difetti, vede solo quelli degli altri.

Si vo sapire a veritate, di picciriddi e di mbriachi.

Se vuoi sapere la verità, dai bambini e dagli ubriachi.

Attacca u ciucciu adde vo u patrune.

Fai quello che ti dice il padrone (anche se non lo condividi).

A vecchiaia è na carogna.

La vecchiaia è una brutta bestia.

Ride de vennari e chiange de sabbatu...

Ride di venerdì e piange di sabato...

Gesu Cristu prima le fa e pue l’accucchia.

Gesu Cristo (due persone) prima le crea e poi le accoppia.

Mangiate tutt'e cose e lassa a vucc'a casu!

Mangiati tutto quello che vuoi ma fatti la bocca col formaggio!

Lavuri e notte, vrigogne e juornu...

Cose fatte di notte, vergogne di giorno...

Senza sordi un si nne cantanu misse...

Senza soldi non si cantano messe...

Quattru aprilante, juorni quaranta!

Se piove il 4 di aprile, pioverà per 40 giorni!

Ppe canuscere i cristiani ti ci à de mangià na ruv’e sale...

Per conoscere le persono ci devi mangiareinsieme un tomolo e mezzo di sale...

Di miegli amici e meglie curteddrate.

Dai migliori amici i tradimenti più gravi.

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1. Introduzione 2. Aspetti morfologici e sintattici. 3. Proverbi 4. Modi di dire 5. Benedizioni, "Jestigne" (maledizioni bonarie), caricature e filastrocche 6. Nomi di luoghi e di persona 7. Bibliografia e sitografia

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