La camma è definito un organo meccanico che trasforma il moto rotatorio in moto alternato intermittente. Attento all’applicazione delle sue macchine nel mondo del lavoro, Leonardo utilizzò questo meccanismo per far battere un martello su di un incudine facilitando il compito della lavorazione dei metalli ad esempio. Già era prevista una manovella per alleviare le fatiche dell’uomo. Provate a girare la manovella in senso antiorario per far funzionare la macchina e vi accorgerete come la camma alza l’asta che tiene il martello e rilasciandola fa battere lo stesso martello sull’incudine, compiendo un lavoro complesso con il minimo sforzo.
Molte sono le catapulte, le balliste e i trabucchi disegnati da Leonardo. In questo caso la forza fornita da due balestre a forma di arco viene trasferita al braccio di lancio con funi, tramite un tamburo rotante.
La macchina poteva essere caricata velocemente grazie a una ruota dentata, trattenuta dal meccanismo che veniva attivato con l’aiuto di una pesante mazza. Si tratta di un disegno ricco di dettagli che ne hanno reso facile la ricostruzione, con le caratteristiche disegnate da Leonardo da Vinci.
Il modello è funzionale e utilizza gli stessi dispositivi progettati da Leonardo, consentendo di lanciare un piccolo oggetto a breve distanza premendo sul meccanismo di scatto. Realizzato completamente in legno naturale, senza vernici o trattamenti superficiali, vi permetterà di colorarlo o rifinirlo secondo il vostro gusto personale. Le istruzioni all’interno ti guideranno, passo dopo passo, a montarlo facilmente e senza errori.
L'ornitottero (dal greco ὄρνις, -ιθος órnis, -ithos, "uccello" e πτερόν pterón, "penna, ala") è un aeromobile a superficie alare battente.
Il primo disegno di un ornitottero risale a Leonardo da Vinci: rappresenta probabilmente il più antico tentativo di progettare un oggetto volante più pesante dell'aria (aerodina). Il complesso meccanismo riproduceva le ali di un uccello.
Si tratta di una struttura molto semplice infatti: travi di sezione circolare che vengono assemblate tra di loro, senza l’uso di legature o giunzioni, e che permettono a loro volta di esercitare una pressione tale da sorreggere l’intero peso del ponte. La vera particolarità risiede nella resistenza della struttura ai carichi, infatti quest’ultima cresce con l’aumentare del carico sulla sua sommità. Non è da escludere la possibilità che Leonardo avesse previsto un qualche tipo di giunto fra le travi, in modo da impedirne lo scivolamento, ipotesi che però non può essere dimostrata poiché non è certo che questo progetto abbia trovato una effettiva applicazione (quella in grafica deriva solamente da questa idea).