Lo incontriamo nei capitoli: I, II, VIII, XI, XXIII,
Don Abbondio è il primo personaggio che incontriamo, appunto nel I capitolo; è il curato del paese. Durante la sua passeggiata serale incontra i bravi che lo minacciano, impedendogli di far sposare Renzo e Lucia. Già da qua possiamo capire che Don Abbondio è una persona timorosa, che ha paura dei prepotenti e che non vuole guai, infatti si è fatto prete solo per comodità, per avere una classe più alta, così da ricevere la protezione dalla Chiesa e sfuggire dai pericoli. Don Abbondio ci viene presentato come un uomo sui sessant'anni con dei capelli bianchi, due folti baffi e con un pizzetto.
Durante il racconto viene identificato “come un vaso di terracotta tra i vasi di ferro”, perché lui era molto debole in un mondo dove la prepotenza era sovrana.
Durante il II capitolo ci viene spiegata la terribile notte che ha dovuto passare a causa delle minacce ricevute. Il giorno dopo incontra Renzo e si finge malato per non festeggiare il loro matrimonio.
Durante il VIII capitolo Don Abbondio, impedisce a Renzo e Lucia di sposarsi gettando addosso a Lucia il tappeto che copriva il tavolo che stava per pronunciare la formula di rito.
Riappare poi nel capitolo XXIII, chiamato dal Cardinale Borromeo per andare a liberare la povera Lucia, che come sappiamo è stata rapita. Si recherà al castello dell'Innominato insieme ad esso e ad una "brava donna", la moglie di un sarto. Noteremo come Abbondio sarà arrabbiato e diffidente nei confronti dell'Innominato, perché non crede nella conversione di esso e non vorrebbe essere li con lui.