Ambientazione:  data: dicembre 1628, la mattina successiva al rapimento (mentre nel flashback si parte dal 1564 e si arriva al 1628) luogo: Milano, il castello dell'Innominato e il paese vicino
PersonaggiLucia, l'Innominato, il Cardinal Borromeo, la vecchia del castello, Marta e il cappellano crocifero  
TramaIl bravo torna al castello annunciando che il paese è in festa perché la sera prima è giunto in visita il Cardinal Borromeo, arcivescovo di Milano. L'Innominato decide allora di farli visita nella speranza di trovare anche lui un po'di conforto. Prima di uscire vorrebbe parlare con Lucia ma, trovandola addormentata, si limita a rimproverare la vecchia per le condizioni della fanciulla e a  lasciarle detto che al suo ritorno farà tutto ciò che desidera lei. Solo e senza alcuna scorta si reca alla casa del curato dove è ospite il cardinale. Federigo Borromeo era nato nel 1564 ed era una di quelle persone che per tutta la vita tendono sempre verso il meglio. Proprio per questo  si era dedicato all’insegnamento della religione e aveva cercato di fare sì che la sua esistenza fosse utile e santa prendendo i voti e accudendo, con umiltà, gli infermi e i derelitti.  Nel 1595 era poi stato nominato arcivescovo di Milano da Papa Clemente VII, incarico dapprima rifiutato e poi accettato, senza mai cedere alla ricchezza. Infatti egli aveva addirittura disposto che il proprio mantenimento e quello della servitù fossero a carico suo,  in modo che le rendite ecclesiastiche potessero essere destinate ai poveri. Non a caso riteneva l’elemosina un dovere e andava d’accordo con tutti, anche grazie ai suoi modi tranquilli, in particolar modo con gli umili. Non solo: lui aveva anche fondato al biblioteca Ambrosiana e altre fondazioni culturali. 
Citazioni"Tenne anche lui, qualche momento, fisso nell'aspetto dell'innominato il suo sguardo penetrante"
Temila giustizia, la cultura del 600, nobiltà e potere, chiesa e religione 
Tecniche narrative