Ambientazione
Tempo: Un giorno fra il 13 e il 30 novembre 1628, flash-back della vita dell'innominato, dall'adolescenza a sessant'anni circa, una mattina fra il 30 novembre e il 7 dicembre 1628.
Luoghi: Milano, Pescarenico e il castello dell'innominato.
Personaggi
Il conte zio, il padre provinciale, fra Cristoforo, Don Rodrigo, il Griso, i bravi e l'innominato.
Vicenda
Il conte zio organizzò un banchetto lussuoso, fece sedere il padre provinciale e cominciò a parlare. "Nel convento di Pescarenico c'è un certo padre Cristoforo, so che ama gli scontri." Il padre provinciale disse era stimato da tutti. A quel punto, il conte zio avvisò che il frate proteggeva Lorenzo Tramaglino (uno ei rivoltosi di Milano). "Il nostro compito è quello di recuperare chi ha sbagliato, padre Cristoforo avrà voluto fargli mettere la testa a posto", disse il cappuccino. " Ma lei sa che persona era padre Cristoforo in gioventù, se è sicuro che questo religioso abbia commesso degli sbagli, sono contento di essere informato." Il suo compito era quello di correggere gli errori. Il conte zio disse che, padre Cristoforo e suo nipote cominciarono a scontrarsi. Gli dispiaceva essere anziano, e sperava di ottenere una posizione più alta prima di morire. Il padre provinciale disse che allontanando fra Cristoforo non sarebbe una giusta punizione, il suo compito era quello di conservare l'onore dei cappuccini. Fra Cristoforo alla fine viene mandato a Rimini, dove farà la sua quaresima. Don Rodrigo chiese aiuto a un uomo potente non si sapeva né il nome né il cognome. Sappiamo solo che era un nobile, che viveva in un castello. Faceva solo quello che era vietato dalle leggi per il gusto di comandare e poi essere temuto da tutti. Quando era più giovane, sfidò dei potenti, ai quali era superiore per il coraggio e la ricchezza. Bandito da Milano, andò a vivere in un castello che confinava con la repubblica di Venezia. I tiranni decisero se essere suo amici o nemici, alcuni si rivolgevano a lui solo per avere la ragione. Don Rodrigo diventò suo amico rendendogli dei servizi, in cambio lui ricevette in cambio delle promesse d'aiuto. Però, nascondeva quest'amicizia con lui perchè la complicità con un brigante lo avrebbe compromesso. Don Rodrigo, una mattina, andò verso il castello dell'innominato.
Temi
I temi di questo capitolo ci dimostrano come la società è caratterizzata da un disordine morale e politico, con a volte anche violenze al potere. Ci viene dimostrato anche il rapporto tra il potere e la giustizia.
Citazioni
"Ora, tra il padre provinciale e il conte zio passava un'antica conoscenza: s'eran veduti di rado, ma sempre con gran dimostrazioni di amicizia, e con esibizioni sperticate di servizi."
Tecniche narrative
Il diciannovesimo capitolo si può dividere in due sequenze con tecniche narrative e registri linguistici totalmente diverse; la prima comprende un dialogo tra il conte zio e il padre provinciale, mentre la seconda è composta dalla biografia della vita dell'innominato e quindi il flash-back.