Ambientazione
Tempo : Dicembre 1628, le settimane seguenti alla notizia della liberazione di Lucia
Luoghi : il paese dei promessi sposi, la casa di Don Abbondio, la villa di donna Prassede, i paesi dove si è rifugiato Renzo
Personaggi
I personaggi del capitolo sono i seguenti : Renzo, Lucia, Agnese, Don Abbondio, il cardinale Borromeo, l’Innominato, donna Prassede, il cugino Bortolo e Don Gonzalo Fernandez.
Vicenda
Il capitolo 26 dei Promessi Sposi si apre con il silenzio di Don Abbondio. Il cardinale interpreta questo suo comportamento come un segno di colpevolezza e di conferma che abbia mentito. Il cardinale non è disposto a perdonare Don Abbondio, quindi quest’ultimo gli chiede che cosa avrebbe potuto fare e il cardinale Borromeo gli dice di amare, pregare e fare il suo dovere. Inoltre avrebbe dovuto informare il cardinale di quello che stava succedendo. A queste parole, il curato pensa a Perpetua; la quale nel capitolo 1 gli aveva dato gli stessi consigli. L’incontro si conclude con Don Abbondio che promette al cardinale che farà il suo dovere. Il mattino dopo la donna Prassede giunge a prendere Lucia per portarla alla villa. Intanto il curato del paese del sarto giunge dal cardinale Borromeo e gli consegna un pacco contenente dei soldi e una lettera dove l’innominato spiega che quei soldi sono destinati ad Agnese come risarcimento per il male ricevuto oppure come promessa del proprio aiuto in qualsiasi circostanza necessaria. Il giorno successivo Agnese si mette in cammino verso la villa di donna Prassede. Appena sola con Lucia, Agnese le riferisce la bella notizia ma la giovane sembra infelice. Lucia confessa alla madre del voto sacro pronunciato mentre era prigioniera nel castello. Inoltre Lucia chiede alla madre di far avere la metà di quel denaro a Renzo come risarcimento per l’annullamento del matrimonio. Renzo, su consiglio del cugino Bortolo, ha assunto una falsa identità e si fa chiamare Antonio Rivolta e ha trovato lavoro presso un filatoio di Bergamo. Nel frattempo il giovane è ricercato da Don Gonzalo Fernandez, governatore di Milano.
Temi
Le tematiche del capitolo 26 dei Promessi Sposi sono le seguenti :
la giustizia
il Tumulto di S. Martino
la guerra di Mantova e del Monferrato
il potere della nobiltà
la religione
Citazioni
“Ma sono superiori; hanno sempre ragione”
“I pareri di Perpetua!”
“Oh che sant’uomo! ma che tormento”
Tecniche narrative
Il capitolo 26 dei Promessi Sposi si apre con una pausa riflessiva del Narratore che vuole coinvolgere anche il lettore. Le parole usate dal cardinale confermano il valore della testimonianza di fede. Il capitolo è in gran parte occupato dal dialogo tra il cardinale Borromeo e Don Abbondio. Nel capitolo 25 abbiamo assistito alla discussione mentre nel capitolo 26 assisteremo al pentimento di Don Abbondio grazie allo stile oratorio usato dal cardinale in cui continuamente compaiono riferimenti e citazioni tratte dai testi sacri e dalla liturgia, di grande effetto per il loro valore esemplare e spirituale. Infatti la morale della Chiesa è diversa da quella del mondo; questo lo si può dedurre dalla dottrina sociale della Chiesa che è ispirata da un alto senso di giustizia (giustizia divina) che non contraddice la giustizia terrena. Il cardinale Borromeo ribadisce il principio di responsabilità individuale, in base alla quale ognuno deve assumersi le proprie colpe indipendentemente dal comportamento altrui. Per la prima volta Don Abbondio si mette dal punto di vista degli altri nei limiti della sua natura e della sua paura. Sempre durante il colloquio tra il cardinale Borromeo e Don Abbondio troviamo due figure retoriche: la metafora del pastore (riga 266) che definisce i membri del clero in quanto rappresentativi di Gesù e la parola “canizie” ovvero capelli bianchi (metonimia - riga 313) per indicare l’età anziana del curato.