Ambientazione
Tempo: la sera dell'11 novembre 1628.
Luoghi: casa del vicario di provvisione; osteria della luna piena.
Personaggi
La folla; Renzo; la falsa guida; l’oste; gli avventori dell’osteria.
Vicenda
La folla ora non è più compatta: si disperde e si ricompone in piccoli gruppi a commentare e a prevedere. Si parla dell'accaduto, delle ragioni che vi stanno sotto, si manifestano propositi di ritorno per il giorno seguente. Renzo, come in una sorta di eccitazione, quasi di ubriachezza, al centro di un crocchio prende la parola e dal fatto milanese risale al fatto personale: parla ad alta voce di ingiustizia, di prepotenze di certi tiranni, del tutto dissimili da Ferrer, manifesta propositi di vendetta e di pulizia, avanza la proposta del tutto rivoluzionaria dell'alleanza di tutto il popolo per la restaurazione della giustizia. Tutti applaudono. Ma ormai è buio: la gente si prepara a tornare a casa. Renzo da uno che gli si è messo alle costole e che gli si dimostra premuroso (è un informatore della polizia) si fa accompagnare in una trattoria vicina: li può mangiare e dormire. A tavola lo sbirro cerca di farlo parlare e di fargli dire nome e cognome: non c'era riuscito l'oste. Ma lui lo fa cadere in un tranello, favorito anche dal fatto che Renzo da uno stato di esaltazione passa, per il molto vino che beve, ad uno stato di effettiva ubriachezza. Sproloquia e nelle sue parole in modi oscuri ed incerti torna l'immagine di don Rodrigo, il persecutore, l'ingiusto e prepotente tiranno che lo ha indotto alla fuga dal suo paese. Finalmente l'oste riesce a portarlo in camera e a buttarlo sul letto.
Temi
I temi del seguente capitolo sono la giustizia sociale, il popolo che cerca di farsi giustizia da sé a volte anche agendo con le ingiustizie e gli inganni del potere, la polemica contro l'uso ipocrita della cultura e Renzo ubriaco.
Citazioni
“Chi è di questi bravi signori che vogli insegnarmi un'osteria, per mangiare un boccone, e dormire da povero figliolo?”.
Tecniche narrative
Nella prima sequenza, troviamo il discorso indiretto che permette al lettore di guardare come se fosse il narratore, il quale esprime il proprio giudizio sugli sviluppi violenti della sommossa.