Il mio anno di riposo e oblio




Il mio anno di riposo e oblio è un libro scritto da Otessa Moshfegh e pubblicato nella prima metà del 2019.

La trama è, a primo impatto, lineare e semplice: la protagonista, di cui non viene mai menzionato il nome, ci racconta della sua vita durante un intero anno: di giorno lavora in una galleria d'arte, è orfana e non riesce a lasciarsi alle spalle una relazione che è stata tutto tranne che romantica, è appassionata di film, di Whoopi Goldberg (Sister act e Ghost vi dicono niente? In caso contrario, andate a vederli assolutamente!) e di Harrison Ford, ha una sola amica, sempre che si possa chiamare così, è bella e molto ricca e vive nell'Upper East side di New York.

Ma se pensate si tratti di una bellissima ragazza in carriera che cammina sorridente per le vie di New York con musica allegra di sottofondo, in pieno stile da film americano dei primi anni duemila, avete sbagliato di grosso.


Iniziamo a conoscerla sin dai primi capitoli, la sua vita ci appare come un loop, un loop di traumi, insicurezze e quel tipo di tristezza che nessuno riesce a descrivere.

Conosciamo il suo passato con flashback talvolta piuttosto lunghi, i suoi trascorsi le stanno addosso al punto da spingerla a intraprendere "il suo anno di riposo e oblio", cioè a dormire ininterrottamente tramite farmaci per un anno in modo da purificarsi e cambiare la sua vita.


Tutti noi a volte ci troviamo in un circolo vizioso dal quale ci sembra impossibile uscire, sentiamo di star guardando un film o perdendo tempo con il cellulare sui social con il solo obiettivo di scappare dai nostri impegni o da un tedio generale che non riusciamo a scacciare.


Penso che la mancata rivelazione del nome della protagonista e la narrazione in prima persona sia una tecnica pensata per farci immedesimare nella vita di lei, per provare le sue stesse emozioni, e il suo stesso conflitto.

Eppure, nella lettura del racconto, quest'aura negativa non si percepisce in modo diretto, non la si può comprendere senza una riflessione proprio come la protagonista che la vive non riesce farlo, ma anzi si percepisce una quiete quasi comica alternata a ritmi serrati di scrittura che rendono bene il suo problema psicologico.


La sua psicologa è descritta come un'incompetente, specchio della poca cura della propria salute mentale, non la ascolta mai davvero e talvolta sembra voler prescriverle dei farmaci solo per il gusto di farlo.


Il rapporto più interessante, tra quelli approfonditi, è quello con Reva, la sua unica amica che conosce da anni e che non è di certo priva di problemi: soffre di bulimia, è fissata con la palestra e con l'apparenza, è molto diversa dalla protagonista, ma è l'unica a cui importa davvero di lei.


Come faccia in seguito la protagonista a cambiare la sua vita e a lasciarsi il passato alle spalle sta a voi scoprirlo! Le ultime pagine sono da togliere il fiato!


Giulia Pensabene