Don Ciotti incontra i novellini

“Non basta commuoversi, bisogna muoversi” 

Don Ciotti incontra gli studenti del liceo Novello


Martedí 14 marzo don Ciotti fa visita al liceo Novello regalandoci un dialogo in cui non si pone come protagonista ma mette al centro i giovani e Libera, l'associazione da lui fondata.

Esordisce cosí, dicendo: "Io qui rappresento un noi, non me". Don Ciotti ci pone come soggetti della sua conferenza, noi giovani come lui quando ha iniziato a formarsi. Ci esorta a non credere di essere "troppo piccoli" per far parte del mondo, ci dice di metterci in gioco e, facendo cose grandi, di "dare un senso alla nostra vita". 

Cos'è la legalità se non la creazione di una "società forte", che parte dall'individuo e arriva alla comunità? Attenzione, però: forza non è l'opposto di fragilità, anzi è solo conoscendo le proprie fragilità che si diventa forti, ed è una società forte quella che accoglie le fragilità di un altro individuo. 

Augurandoci la solitudine, tanti conflitti di coscienza e un po’ di sana diffidenza, ci pone davanti a un punto di vista nuovo, che viene dall’esperienza del suo vissuto: vuole che troviamo momenti per stare soli, perché il dialogo con noi stessi ci fa crescere. Ci augura di lottare con la nostra coscienza per scongiurare altri tipi di conflitto e per essere piú coscienti delle nostre fragilità. Vuole che siamo diffidenti verso chi non ci ascolta. E infine ci augura di avere gli "occhi grandi come quelli dei gufi, che vedono nel buio e sono i primi a scrutare l'alba". Don Ciotti ci augura tutto ciò che lo ha fatto crescere e reso un uomo forte e fragile, un uomo che continua a lavorare per gli ultimi. "Non basta commuoversi, bisogna muoversi": le sue parole rendono perfettamente l'idea di cosa significhi mettersi in gioco per una causa e credere in qualcosa, anche se con difficoltà e dolore.

Libera è un'associazione che si occupa di mafia su più settori, Libera vuole ridare dignità a coloro che hanno perso la vita uccisi dalla mafia. Anni fa è stato stabilito un giorno, il 21 marzo, per ricordare queste vittime, individui fragili e forti insieme che hanno avuto coraggio di combattere. Libera fa rinascere i beni confiscati alla mafia come luoghi per uso sociale, accoglie chiunque voglia dare una mano, talvolta diventa occasione per aiutare qualcuno a trovare uno scopo nella propria vita. Libera agisce insegnando cosa è la mafia, sensibilizzando. Libera insegue la legalità, per un mondo migliore, libero dal parassita della mafia.


Chiara Rodegher