JOKER


Dopo mesi di attesa, finalmente il film sul più famoso villain dei fumetti DC, Joker, è uscito in tutte le sale cinematografiche il 4 Ottobre 2019. 

Inizialmente il film ha suscitato molte perplessità da parte del pubblico a causa del regista e sceneggiatore Todd Phillips, noto per film divertenti ma spesso al limite dell’irrazionalità (come ad esempio la trilogia di “The Hangover”, noto in Italia con il titolo “Una notte da leoni”), che però è riuscito a stupire tutti con un copione ben composto, la quale fonte d’ispirazione è stata “The Killing Joke”, graphic novel del 1988 di Alan Moore e Brian Bolland.

Dopo Heath Ledger in “The dark night” e Jared Leto in “Suicide squad” (quest’ultimo stroncato dalla critica), a dare un volto a Joker è il carismatico Joaquin Phoenix, ricordato per il suo ruolo di Commodo ne “Il gladiatore”, che riesce a stupire il pubblico con una delle migliori interpretazioni cinematografiche dell’ultimo decennio.

Affiancato a lui il celeberrimo attore Robert De Niro, nei panni di Murray Franklin, e Zazie Beetz (popolare per il suo personaggio “Domino” nel film Marvel “Deadpool 2”) nei panni di Sophie Dumond. 

 

La storia è ambientata in una città, Gotham city, nel bel mezzo di una elezione politica in cui sembra avere la meglio Thomas Wayne, uomo nobile che cerca di aiutare la povera gente.

Arthur Fleck, figlio di una donna malata, sogna di diventare un famoso comico come il suo idolo Murray Franklin. Di giorno alterna il lavora come pagliaccio con le sedute con la psicologa, mentre la notta cerca di migliorare le sue doti artistiche. L’uomo soffre di una rara patologia che gli provoca, in momenti di estrema agitazione e paura, incontrollabili attacchi di risate isteriche, facendogli passare una serie di spiacevoli eventi. 

La vita di Arthur subisce un ulteriore degrado quando perde il lavoro e lo studio di psicoanalisi non ha più i fondi per il continuo servizio, restando privo dei farmaci prescritti.

La crescente instabilità mentale lo porta a commettere un plurimo omicidio. La polizia va alla ricerca del “pagliaccio mascherato”, il quale dà il via alla insubordinazione della società, che lotta contro l’uomo ricco incapace di vedere oltre il suo ordine gerarchico.

Intanto Arthur va incontro a delle spiacevoli sorprese: il Joker che è in lui finalmente esce dall’ombra, facendosi dominare dalla pazzia e dalla voglia di andare fuori dagli schemi nella maniera più plateale possibile.

Todd Phillips ha confermato che la pellicola non sarà collegata agli altri film del DCEU (DC Extended Universe), e quindi sarà l’unico film incentrato sull’acerrimo nemico di Batman, evidenziandone soprattutto i caratteri psicologici: tutti possono dire che Joker rappresenta l’abbandono al principio del caos. Però nel film ci fa capire, in maniera esplicita, che la sua maschera non è altro che uno scudo protettivo in grado di contrapporre la sua tristezza, aumentata dal ricordo dei traumi infantili, con un finto sorriso, come avviene nell’uomo moderno, che si nasconde dietro ad uno schermo utilizzando dei filtri per modificare il suo vero essere.

Arthur Fleck è solo, abbandonato a sé stesso, e nessuno sembra intenzionato ad aiutarlo. Ma non del tutto: la follia è sua amica. Lo aiuta a vendicarsi della società che lo ha deriso, picchiato, reso un clown a tutti gli effetti.

La sua vera felicità incomincia quando quella degli altri finisce, i quali, spinti dalla depressione, diventano anch’essi dei piccoli Joker. 

Se dobbiamo usare un linguaggio maggiormente psicologico, Joker è l’energia vitale governata dal piacere plateale: non ha regole e rappresenta la parte più oscura e inconscia della nostra mente.

Il film è stato proiettato per la prima volta durante la 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e non ha deluso il pubblico, che lo ha acclamato con una standing ovation da otto minuti.

 Per adesso il film porta a casa un Leone d’Oro come miglior film e una buona possibilità di essere candidato agli Oscar 2020.

Il film può essere facilmente seguito anche senza aver letto il libro, infatti il regista afferma: 

“Avevamo molto liberà perché nei fumetti non c’è una storia delle origini. Abbiamo pensato che fosse davvero liberatorio perché non c’erano vere regole o confini. Scott (il co-sceneggiatore, ndr) e io ci siamo motivati a vicenda ogni giorno per inventare qualcosa di totalmente folle”

E ancora:

Io, Scott e Joaquin non abbiamo mai parlato di cosa fosse Arthur, non abbiamo mai detto: “È un narcisista, è questo è quello” Non volevamo che Joaquin iniziasse a provare il personaggio con questo riferimento. Ci siamo semplicemente detti “È di fuori”. Non so nemmeno se Arthur sia malato di mente. Ha solo un passo diverso rispetto al resto del mondo”.


Bisogna anche informare il lettore che il film ha ottenuto una classificazione R (Restricted) a causa di un’atmosfera a volte inquietante, istigando lo spettatore alla violenza. 

Il film, complessivamente, presenta un livello di recitazione e montaggio a livelli elevati, sostenuto da una colonna sonora particolarmente azzeccata: si tratta della reinterpretazione di “Smile” pubblicata di Jimmy Durante e la musica atonale di Hildur Guonadòttir, compositrice islandese che è riuscita ad esprimere una forte capacità evocativa.


Dopo un’apertura mondiale di 249 milioni di dollari (fonte: Box Office database Mojo), riuscirà “Joker” a diventare il film migliore del 2019 e sbaragliare la concorrenza al worldwide box, guadagnandosi la top 10 dei film con più incassi nella storia del cinema?