Intervista ai Giovani Professori

Intervista doppia ai giovani professori (Coluccino/Bertolotti)



Domanda 1) Come ti chiami

Coluccino: “Mi chiamo Davide Ciro Coluccino”

Bertolotti: “Agostino Bertolotti”


Domanda 2) Quando è nato

Coluccino: “Sono nato il 2 Febbraio del 1995 a Codogno, però vivo a Casale”

Bertolotti: “Sono nato nel ‘94 a Lodi”


Domanda 3) Quali materie insegna

Coluccino: “Insegno Italiano, Storia e Latino”

Bertolotti: “Storia e Filosofia”


Domanda 4) Siete nati entrambi pochi anni prima dei vostri studenti, quali differenze vedete tra la vostra adolescenza e il modo in cui i vostri ragazzi stanno vivendo la loro?

Coluccino: “Nei ragazzi di oggi vedo una ricerca di un contatto con gli insegnanti che ai miei tempi era assente, i ragazzi oggi hanno un forte bisogno di esprimersi e cercano di renderlo evidente, però conservano lo stesso entusiasmo, la stessa vivacità e la medesima iniziativa che vedevo nei miei coetanei quando ero ancora uno studente.”

Bertolotti: “Premetto che sono diventato un insegnante da appena un mese, quindi ho potuto vedere davvero poco.

Come differenza vedo il crescente utilizzo delle tecnologie, le quali costituiscono una delle componenti principali della vita dei giovani di oggi, anche a livello didattico, ai miei tempi un modo di insegnare come la DaD sarebbe stato impensabile, oggi è diventata la norma.

Invece come analogie non saprei proprio cosa dire… Ogni classe è un mondo a sé stante e non è facile trovare un carattere che accomuni gli studenti di ogni sezione.



Domanda 5) Quali sono il suo film e libro preferiti

Coluccino: “Il mio film preferito è L’Attimo Fuggente, un grande classico, il mio libro preferito invece è L’Odissea, in entrambi vedo una parte di me e anche un'esortazione a cercare qualcos’altro di me che ancora non conosco.”

Bertolotti: “Che domanda difficile… come libro direi “Il Capitale” di Marx, è un libro che apprezzo molto perché fornisce un’analisi minuziosa e vasta del mondo di oggi e ci aiuta a capirlo dal punto di vista filosofico.

Come film invece proporrei “Solaris” perché mi piace molto la fantascienza.”


Domanda 6) Qual è il suo gioco da tavolo preferito

Coluccino: “Il mio gioco da tavolo preferito è Dixit, era il gioco tipico nelle serate con i miei amici, che ora sono diventate un po’ meno frequenti a causa delle distanze e del covid”

Bertolotti: “Dixit”


Domanda 7) Cosa fa nel tempo libero

Coluccino: “Leggo, guardo qualche sitcom in Tv (la mia preferita è Friends) e faccio teatro, mia grande passione che coltivo dai tempi del liceo”

Bertolotti: “Non ho molto tempo libero, ma di solito approfitto di quel poco che me ne rimane per leggere e vedere i miei amici”


Domanda 8) Tre aggettivi per descriversi

Coluccino: “A volte sono fin troppo ansioso, ma so essere empatico nei confronti degli altri e sono molto preciso”

Bertolotti: “Empatico, sono predisposto ad aiutare gli altri, molto aperto e critico, nel senso di non fermarsi mai a delle convinzioni, ma di puntare sempre a voler migliorare sé stessi.”


Domanda 9) Qual era il suo sogno nel cassetto da bambino

Coluccino: “Non so se avrei voluto fare l’insegnante, ma già sentivo che coltivavo un forte interesse che mi avrebbe guidato verso le materie che ho studiato all’università, diventare docente è stato un lungo percorso che ho compiuto un passo per volta, ero però appassionato dall’astronomia, i miei genitori e i miei parenti mi regalarono telescopi, libri, videogiochi a tema e quant’altro, ma la componente matematica mi ha scoraggiato dal far dell’astronomia il centro della mia vita”

Bertolotti: “Sognavo di fare il cuoco o il giardiniere, ma erano sogni piuttosto infantili, fare l’insegnante è legato all’interesse per ciò che ho studiato”


Domanda 10) L'esperienza del Covid ha inevitabilmente condizionato gran parte della sua attuale carriera come docente, come hanno influito su di lei le modalità in cui si sono svolti gli ultimi anni di scuola a causa della pandemia?

Coluccino: “Ho iniziato la mia carriera di insegnante nel Settembre 2020 e ho dovuto vivere il mio primo anno da insegnante in DaD, questa esperienza mi ha ricordato che fare l’insegnante non è un semplice “riempire delle teste con delle nozioni”, ma è soprattutto un’insieme di relazioni che, se manca, rende completamente inutile e superfluo tutto il resto, ho anche capito il mio bisogno di avere un contatto faccia a faccia con i miei studenti.”

Bertolotti: “Il Covid ha cambiato drasticamente le nostre vite subito dopo la mia laurea.

Ho sentito anche io su di me il peso della disgregazione delle relazioni sociali che ne è conseguito, spero che le varie normative e limitazioni spariscano definitivamente il più presto possibile e che non caratterizzino i nostri prossimi anni, mi auguro che questa situazione non spinga i ragazzi a rompere le relazioni sociali, vedo che ad oggi la componente “social” è importante, ma c’è ancora molta socialità viva, questo mi fa molto piacere.”



Alberto Dehò