La Battaglia di Watling Street

L'ultima battaglia della donna che osò sfidare Roma

Nonostante la netta sproporzione numerica fra i due eserciti, i Romani potevano contare su un equipaggiamento migliore e sulla loro ferrea disciplina. I Britanni al contrario, possedevano un armamentario peggiore e dopo i successi raccolti, erano in preda ad un ottimismo frenetico che andava ad aggravare la loro generale mancanza di organizzazione. Il Console Paolino individuò il luogo adatto allo scontro in una località imprecisata lungo la strada di Watling. Poiché i suoi uomini erano in netto svantaggio numerico, sapeva che combattere in campo aperto sarebbe stato fatale: estendere le proprie linee per pareggiare il fronte nemico avrebbe assottigliato troppo lo schieramento, invece adottando una formazione più compatta sarebbe stato facilmente circondato. Per risolvere il problema il console scelse di sistemare le sue truppe all'interno di una stretta vallata. Si trattava di una posizione ben difesa, poiché le colline boscose proteggevano i fianchi e le retrovie, scongiurando il pericolo di accerchiamento, mentre il fronte esposto ai nemici era abbastanza stretto da minimizzare la loro superiorità. Posizionò i legionari al centro dello schieramento, collocando ai lati la cavalleria ausiliaria, nascosta nei boschi che circondavano la vallata, sia per poter attaccare in discesa durante la battaglia, sia per contrastare eventuali manovre di accerchiamento. I Britanni, certi di una facile vittoria, si limitarono ad ammassarsi disordinatamente davanti ai Romani.

I ribelli, credendo che i Romani si fossero messi in trappola da soli, accrebbero la propria sicurezza e sottovalutarono il nemico. La sicurezza dei Britanni era tale che avevano addirittura portato con sé le proprie famiglie per assistere alla battaglia, disposte in un lungo semicerchio di carri da trasporto nelle retrovie dello schieramento. Senza seguire alcuna strategia, Boudicca ordinò ai suoi guerrieri di lanciarsi alla carica nell'angusta vallata, persuasa che il loro numero e la loro furia sarebbero bastati per avere la meglio sui nemici. I Romani accolsero i Britanni con una pioggia di proiettili: Paolino aveva infatti con sé alcuni reparti di arcieri ausiliari e disponeva degli scorpioni, capaci di scagliare dardi di ferro fino a 400 metri, e inoltre ogni legionario disponeva di due giavellotti che scaricati sui ribelli inflissero gravi perdite. Non appena il fronte nemico iniziò a scompaginarsi, il console fece disporre i legionari "a cuneo" ed ordinò di attaccare.

La compattezza dello schieramento romano e lo stretto spazio della vallata, trasformarono la battaglia in una mischia serrata dove le lunghe spade dei Britanni, che necessitavano di maggior spazio per essere usate adeguatamente, si rivelarono incapaci di contrastare il gladio romano, appositamente congegnato per queste situazioni. La superiore disciplina dei legionari consentì ai Romani di operare un ricambio continuo di uomini nelle prime file e dopo cinque ore di combattimento, i Britanni diedero i primi segnali di cedimento ed iniziarono ad arretrare. Paolino allora ordinò la carica della cavalleria ausiliaria, rimasta fino ad allora defilata, per lanciare l'affondo decisivo sullo schieramento nemico. La cavalleria ausiliaria strinse i Britanni in una morsa e travolgendo i fianchi dello schieramento li costrinse ad una fuga disordinata che si scontrò con i carri dove erano posizionate le famiglie. Questo permise ai Romani lanciati all'inseguimento di avventarsi su guerrieri e civili, uccidendo e catturando indistintamente. Le fonti antiche testimoniano la perdita di circa 3.000 uomini per i Romani, mentre le perdite dei Britanni furono quasi 80.000, ridimensionate dagli storici moderni a circa 50.000. Watling fu l’ultima grande battaglia ingaggiata dalla resistenza britannica von l’impero romano. Boudicca, perso il dominio assoluto sulle tribù barbare, fu costretta ad arretrare nel territorio per riorganizzare le truppe, cedendo terreno ai Romani. Forte delle tensioni interne però l’esercito ribelle non venne più riorganizzato. Scrive Tacito che Boudicca fu avvelenata dai suoi stessi concittadini, ponendo fine così all’ultimo baluardo della resistenza britannica nell’Inghilterra meridionale.