West Side Story

West Side Story: una novella tragedia shakespeariana che ha segnato la storia del Musical



IL MUSICAL NELLA STORIA

A partire dalla rappresentazione di  “The Black Cook”, il 12 settembre 1866, il teatro americano era pronto per la nascita di un nuovo genere teatrale che negli anni ha trovato sempre più spazio all’interno delle vite anche di noi europei: il musical.


Il musical nasce come una forma di teatro popolare dedicato alle masse, e in particolar modo trovò rapidamente un riscontro positivo negli immigrati, che al tempo costituivano gran parte della popolazione statunitense e che spesso avevano difficoltà nella comprensione della lingua; una rappresentazione che, alla recitazione, integrava canti e danze risultava molto più comprensibile e di conseguenza molto più godibile rispetto a opere teatrali in prosa. Proprio perché il destinatario di tale genere artistico era il ceto popolare, questo, almeno inizialmente, trattava storie semplici, quasi sempre a lieto fine e, salvo rarissime eccezioni, a sfondo romantico


Fino all’inizio del 1900, tuttavia, il musical americano era in realtà molto più simile alla Rivista europea, caratterizzato da musiche e danze sconnesse dalla trama. Ciò cambiò drasticamente negli anni ‘20, durante il periodo della Grande Depressione, complice la diffusione del teatro musicale sui canali televisivi. I musical iniziarono ad acquisire una forma ben definita, che univa un’ambientazione solitamente americana a musica leggera o jazz e che pose fin da subito il suo centro a Broadway, New York.  Nascono allora rappresentazioni molto più simili alla concezione di musical che abbiamo noi oggi, con produzioni come “Show Boat” e “No, No, Nanette”.


Negli anni ‘60, tuttavia, il Musical, che fino a quel momento era spensierato e allegro, non rispecchiava più gli ideali della gioventù del tempo, che si stava sempre più ribellando agli atteggiamenti di discriminazione e violenza dell’epoca, avvicinandosi a lotte politiche e tematiche sociali che si riflettevano anche sul panorama del teatro musicale, portati in scena da opere rivoluzionarie come “Hair” o “West Side Story”.



Stephen Sondheim al piano con Leonard Bernstein, Carol Lawrence e il cast di “West Side Story”


Il 19 agosto del 1957 debutta nei teatri uno dei più grandi e longevi capolavori nel panorama musicale:“West side story”, dal libretto di Arthur Laurents, le parole di Stephen Sondheim, le musiche di Leonard Bernstein e le coreografie di Jerome Robbins. Ma di cosa parla questo musical rivoluzionario? E perché è così innovativo?


UN NUOVO SHAKESPEARE (ATTO I)

Il mio unico amore nato dal mio unico odio! 

O sconosciuto che troppo presto io vidi, e troppo tardi conobbi! 

Oh, nascita d'amor tra le più rare, 

che un nemico esecrato io debba amare.


Liberamente ispirato alla tragedia shakespeariana di “Romeo e Giulietta”, racconta la storia di due giovani amanti nell'Upper West Side di New York, al tempo caratterizzato da una forte presenza multietnica. L’amore dei due è ostacolato proprio dalla loro appartenenza a due diversi gruppi nella loro zona: gli “Sharks”, gang composta da immigrati portoricani tra cui la giovane Maria, e i “Jets”, una banda di giovani ragazzi bianchi, di cui un tempo faceva parte Tony. Si tratta di calchi precisi delle due famiglie veronesi della tragedia inglese: i Capuleti e i Montecchi.



IL BALLO

Oh, essa insegna alle fiaccole a brillare! [...]

Finito questo ballo, spierò dove si mette, 

e procurerò alla mia rozza mano la felicità di toccare la sua. 

Il mio cuore ha egli amato prima d'ora?


Riff, capo dei Jets, propone di attaccare la banda avversaria per assicurarsi l’assoluto controllo della zona. L’offesa sarebbe avvenuta la sera stessa, durante il ballo organizzato da Bernardo, capo degli “Sharks” e fratello di Maria, appena arrivata dal Puerto Rico per le nozze combinate con un altro membro della banda, Chino. All’arrivo della banda nemica, i due gruppi si scatenano sulla pista in una gara di ballo ("Dance at the Gym" song 1961/2021). Come una novella Giulietta la giovane abbandona il promesso sposo, scelto dalla famiglia, proprio la sera del ballo di celebrazione per il loro fidanzamento, quando si innamora del suo Romeo, Tony.



”Balcony Scene” tratta dalla rappresentazione del 1957 

IL BALCONE

“Oh, quale luce vedo sprigionarsi

lassù, dal vano di quella finestra?

È l'oriente, lassù, e Giulietta è il sole!



I due vengono separati dai rispettivi gruppi e Maria viene mandata a casa dal fratello. Tony la segue, mettendo in scena il più iconico tra i passi tratti dalla tragedia di Romeo e Giulietta: la dichiarazione d’amore al balcone dell’amata. ("Tonight" - 1958 song). L’amore tra i due sembra dunque andare contro l’inimicizia delle bande, che nel frattempo si stanno accordando per uno scontro definitivo che avrebbe determinato chi avrebbe avuto l’egemonia sul quartiere.





Ken LeRoy, a sinistra, e Mickey Calin, a destra, brandiscono coltelli in quanto leader delle bande adolescenti rivali nel musical "West Side Story", 1958.


LO SCONTRO


Eccolo qui, trionfante, e Mercuzio è morto. 

Tornatene in cielo rispettosa dolcezza, e guidami tu, ora, furore dagli occhi infuocati! 

Su, Tebaldo, riprenditi quel “vile” che mi hai dato poco fa, 

l’anima di Mercuzio è ancora qui vicino, sopra le nostre teste; 

aspetta che la tua vada a farle compagnia. 

Tu o io, o tutti e due, dobbiamo raggiungerla presto.


Il giorno dopo anche i due amanti vengono a sapere dell’imminente scontro e Maria prega Tony di non lottare. Questo accetta e si reca al luogo stabilito, dove cerca di sedare la rissa tra Riff e un membro degli “Sharks”, in cui successivamente si intromette anche Bernardo, contro lo stesso Tony. Sarà proprio questa rissa a dare una svolta alle vicende, complicando l’amore tra Maria e Tony, causando lutti e dolori ai personaggi e inasprendo ancor maggiormente i rapporti dei gruppi tra loro e con la polizia.


UN MUSICAL RIVOLUZIONARIO

Senza trattare l’atto II per non rivelare troppo sul finale dell’opera, questa si può riassumere come una trasposizione in chiave moderna della più famosa tragedia shakespeariana che intende avvicinarsi alla gioventù e all’odierna concezione di amore; ma anche come una critica sociale, vicina alle lotte più importanti della New York del tempo.

Oltre alla trama romantica, l’importanza del musical risiede anche nella rappresentazione dello scontro tra due gruppi culturali per l’egemonia di un territorio destinato a scomparire. 

Negli anni ‘50, la Grande Mela stava attraversando un periodo di grande cambiamento e la povertà era una condizione inevitabile per coloro che non avevano le risorse per stare al passo con tali trasformazioni. Sondheim e Laurents mettono quindi in scena la visione della città da parte degli statunitensi, che la percepiscono come un territorio ostile, e da parte degli immigrati portoricani che cercano speranza e inseguono un “sogno americano” irraggiungibile. L’opera attacca quindi l’intero tessuto sociale americano della metà del ‘900, che aveva abbandonato i suoi cittadini, i quali, cresciuti in un ambiente così ostile, riconoscono come nemiche le minoranze che, analogamente, stavano cercando di sopravvivere nello stesso territorio.

La grande innovazione di “West Side Story” è stata proprio questa: per la prima volta il musical si era avvicinato ai problemi dei giovani e della società, e nel farlo aveva abbandonato la tradizionale leggerezza fino a quel momento imposta dal genere: il teatro musicale si era avviato a trame elaborate e di attualità e per la prima volta aveva lasciato andare la certezza di un lieto fine.


Dato il grande successo del musical nel 1958, questo ha avuto due adattamenti nel tempo: un primo film, del 1961, molto discusso per la scelta del cast, che vedeva una quasi totalità di attori caucasici, truccati per sembrare sudamericani, e un secondo film, del 2021, diretto da Steven Spielberg, molto fedele all’opera originale.



Mirea Malvicini