Racconti dell'orrore

Racconti dell’orrore 




È ormai autunno inoltrato e in questo periodo dell’anno non c’è niente di meglio che rifugiarsi sotto le coperte a guardare un bel film o leggere un buon libro di paura.

Anche se potrebbe non sembrare, nella mentalità comune abbiamo già assimilato moltissime delle storie horror delle origini, come i racconti del conte Dracula, la nascita del mostro di Frankenstein, la leggenda di Jack o’ Lantern, o ancora storie di lupi mannari, mummie e castelli infestati. Questi racconti nascono dai miti popolari di tutto il mondo e avevano lo scopo di spaventare e insinuare paura nell'ascoltatore.

É tuttavia possibile parlare di vera e propria letteratura dell’orrore solo con l’avvento del romanzo gotico (XVIII secolo) che andrà poi a determinare la nascita dell’horror moderno; ricordiamo come pionieri di questo stile narrativo Mary Shelley, per Frankenstein, e quelli che ancora oggi sono i massimi esponenti di questo genere: Howard Phillips Lovecraft ed Edgar Allan Poe. 


Iniziamo con il romanzo gotico di Mary Shelley, Frankenstein - Il Moderno Prometeo,  scritto nel 1816 e pubblicato nel 1831, che è entrato nei libri più importanti della letteratura mondiale.

Il racconto altro non è che una lunga analessi raccontata dal dottor Frankenstein al capitano Walton.

Il romanzo esplora le più intrinseche emozioni umane, tra razionalità e impulsività, in un cerchio di angoscia, morte e senso di responsabilità verso l’intero genere umano.



Edgar Allan Poe fu l’anello di congiunzione tra la letteratura gotica e l’horror come noi lo conosciamo: abbandonò le caratteristiche tipiche dei romanzi gotici - come i castelli infestati e i fantasmi - e introdusse un diverso tipo di orrore, caratterizzato da fattori come tortura, incubi, follia e omicidio.

Questo tipo di racconti si focalizzano dunque, più che sullo spaventare il lettore, sul generare in lui profondi sentimenti di ansia e angoscia.

Edgar Allan Poe scrisse numerosissimi racconti  che possiamo ritrovare nella raccolta “Racconti del mistero”.



Per ultimo ricordiamo Howard Phillips Lovecraft, che, insieme ad altri autori successivi a Poe, introdusse un nuovo tema nella letteratura dell’orrore: quello della paura ancestrale dell’ignoto. Lovecraft venne addirittura definito come il “Copernico della letteratura dell’orrore” per la sua capacità di fondere con successo all’interno delle sue storie tutte le nuove caratteristiche che quel genere stava acquisendo: viaggi onirici, maledizioni e mostri ultraterreni.

Seppur Lovecraft sia arrivato a toccare moltissimi temi nei suoi racconti, questi vengono convenzionalmente suddivisi in tre categorie: “le storie dell’orrore puro”, il ciclo dei sogni (“Necronomicon”) e il ciclo di Cthulhu (“Miti di Cthulhu”).



Buona lettura!


di Mirea Malvicini