L'Orda

L’Orda


"L'Orda, Quando gli immigrati eravamo noi" è un saggio scritto da Gian Antonio Stella e pubblicato nel 2002 dalla famosa casa editrice Rizzoli


Si tratta di un titolo decisamente accattivante per un saggio, anche se in realtà l’originale aveva “albanesi” al posto di “immigrati”, ma il feroce politicamente corretto degli ultimi anni lo ha costretto ad una velata e provocatoria censura.


L'opera è un saggio rivoluzionario ed illuminante, esaltato dalla critica, che porta chiunque lo legga ad un esame di coscienza importante, prendendo in esame il tema attuale dell'immigrazione clandestina, il saggio colpisce direttamente il cuore del lettore e lo rivolge verso coloro che ora consideriamo invasori perché immigrati facendoci riflettere sul periodo storico in cui, ad essere "invasori" erano i nostri connazionali.


Gian Antonio Stella attua un’elaborata analisi storica improntata a ricordare ciò che è stata la grande migrazione italiana novecentesca. Milioni di italiani in viaggio verso chissà cosa, chissà dove, chissà quale destinazione; odiati e discriminati da tutti, additati a stereotipi esasperati e umilianti e incatenati ad una realtà di emarginazione. Sono stati poi tanto diversi da quelli di cui ora abbiamo tanta paura?


Stella riesce ad evidenziare al lettore con assoluta bravura l’assurdità di quelle convinzioni, portando particolari esempi, che forse fanno sorridere, ma fanno sicuramente riflettere, con lo scopo di individuare tutte le somiglianze tra le situazioni che ora ci sembrano tanto diverse, ma che in fin dei conti sono identiche: si scappa e si scappava per lavoro, guerra, soldi o in cerca di fortuna, per voglia o per amore. Si scappava, si espatriava, ci si allontanava da quella che sembrava essere la peggiore delle realtà, affrontando un viaggio pericoloso, per abbracciare posti in cui ci si trovava emarginati e in una situazione ancora più degradata. Vendita di figli, prostituzione, lavori forzati e lapidazioni: l’altro volto della grande America e della Svizzera. Quello che abbiamo subito lo stiamo riversando ora su altri: ci siamo davvero dimenticati quello che siamo stati?


Un saggio che riesce a scuotere gli animi: Gian Antonio Stella, con un linguaggio immediato e talvolta crudo, disegna un quadro sociale di degrado che è lo specchio di ciò su cui dovremmo riflettere e che dovremmo provare a cambiare.





Cheti Perri