La Felicità Domestica

La felicità domestica Lev Tolstoj


La Felicità Domestica è un romanzo scritto da Lev Tolstoj nel 1859, pubblicato inizialmente sulla rivista Russkij vestnik, riscuotendo immediato successo di critica che lo elevò nel tempo facendolo divenire un classico.

Si tratta di un romanzo delicato, ma in grado di colpire direttamente e di conquistare il cuore dei lettori.

Tolstoj riassume perfettamente in poco più di un centinaio di pagine la parabola ascendente e quella discendente della vita di una giovane ragazza, che, appena divenuta maggiorenne, si convince di aver trovato il vero amore nella figura del suo tutore, un trentaseienne allegro, colto e che le trasmette serenità, ma che dopo il matrimonio e la nascita di due figli inizierà ad apparirle indifferente e a tratti meschino.

Il tema della felicità è trattato in maniera sublime, ma forse troppo cruda e sincera: ciò che apprezziamo e desideriamo con ardore nella nostra giovinezza, spesso è un inganno destinato a spegnersi prima di quanto ci potremmo mai aspettare, non appena trascorso il primo momento di novità, ciò che appariva perfetto e giusto per noi è irrimediabilmente destinato a fallire e a mutare davanti ai nostri stessi occhi.

L’amore iniziale tra i due protagonisti è estremamente coinvolgente e descritto con delicatezza e con grande riguardo, per questi motivi la lettura scorre velocemente e, quasi con rammarico, il lettore si ritrova alla fine del romanzo sognante ed insieme amareggiato.

L'opera si presenta quindi come un romanzo travolgente, spaventosamente sincero ed ancora attuale, nonostante sia stato scritto nel 1859; ed è una rivoluzione anche per lo stile dell’autore: per la prima volta Tolstoj utilizza il punto di vista della donna, ponendo la giovane protagonista come narratrice della propria storia.

Si tratta dunque di storia coinvolgente, ricca di mutazioni nel corso della vicenda, ma sempre graduali, trasformazioni tipiche che la vita domestica di ogni persona accoglie col passare del tempo.

La felicità domestica tanto ambita e bramata dai pochi personaggi del romanzo riesce a corrispondere alle aspettative solamente un attimo prima di decadere completamente, precipitando in una monotona routine deprimente e, per certi versi, penosa.

L’opposizione tra l’amore, la felicità, la serenità iniziali e l’indifferenza e l’insofferenza che si conseguono tra loro costituiscono il punto cardine del romanzo, rendendolo probabilmente uno degli scritti meglio riusciti dell’autore.




Cheti Perri