Luoghi inquietanti da (non) visitare ad Halloween

Luoghi inquietanti da (non) visitare ad Halloween

Sei alla ricerca di nuove tappe da aggiungere al tuo prossimo viaggio a tema dark tourism o semplicemente sei un appassionato della festa di Halloween che cerca nuove macabre storie da raccontare agli amici al buio?

In ogni caso questo è l’articolo che fa per te.

Il dark tourism o turismo nero è una tipologia di turismo che prevede visite in luoghi macabri o dove sono avvenute catastrofi, omicidi o guerre.

Visitare questi particolari siti può provocare una forte scarica di adrenalina, a detta dei turisti, oppure un invito alla riflessione sul passato e sulla morte che permane ancora in quei luoghi, divenuti teatro di oscure vicende.

Al contrario, per gli appassionati del soprannaturale e del macabro le inquietanti storie che si celano dietro di essi, sono fonte di studio oppure semplicemente di lettura per diletto.

Ecco quindi una lista di 6 luoghi da (non) visitare durante la notte di Halloween:


Di Giorgia Morelli



Villa De Vecchi

Costruita nel diciannovesimo secolo e situata a Cortenova in provincia di Lecco, è soprannominata “Casa Rossa” dagli appassionati di esoterismo intorno al mondo.

La leggenda racconta che il proprietario, il conte Felice De Vecchi, tornato da una passeggiata nelle vicinanze della casa, trovò la moglie assassinata e la figlia risultava scomparsa.

L’uomo vagò per settimane in cerca della figlia fino al suo suicidio, che avvenne proprio dentro la dimora. Si racconta di strane presenze e rumori all’interno della casa e persino di una melodia maledetta prodotta dal pianoforte che ancora oggi si trova al suo interno, oppure ancora si dice che la fontana, all’epoca in giardino e ad oggi misteriosamente scomparsa, riappaia durante le notti di luna piena e zampilli sangue. Leggenda o no, sicuramente non sarebbe bello ritrovarcisi di notte, soprattutto dopo le voci che raccontano della presenza di una famosa setta satanica e dei loro sabba.


Ex manicomio infantile

Ubicato ad Aguscello, in provincia di Ferrara, questo ospedale psichiatrico a detta di molti è uno dei luoghi più infestati d’Italia. La sua costruzione risale circa al 1870 e fino agli anni 70 fu un luogo di sofferenza e si racconta anche di casi di “terapia” con elettroshock. Le leggende sulla chiusura del manicomio sono molte, ma la più accreditata è quella che racconta di uno dei pazienti del manicomio, un bambino di nome Filippo, 12 anni all’epoca dei fatti, che uccise alcuni dei suoi compagni internati. Fu rinchiuso nella stanza più alta del palazzo, dove, stanco della solitudine, si suicidò, lasciandosi cadere dalla finestra. Gli appassionati di urbex (esplorazione urbana di edifici decadenti) raccontano della presenza dell’anima in pena del bambino che vaga per la struttura in cerca di vendetta.

Tra tutte le stanze, una degna di nota è la stanza della giostrina, così chiamata per via della giostrina al suo interno dove i bambini giocavano. Sui muri della stanza è presente una scritta: “Chiunque farà girare la giostrina, non riuscirà mai più a fermarla perché le anime dei bambini giocheranno in eterno”. Tutto ciò intensifica l’alone di mistero e inquietudine che si respira nel manicomio.


Villa Santa Barbara

Anche conosciuta come Abbazia di Thelema, la casa si trova a Cefalù, in provincia di Palermo e fu dimora di uno dei personaggi più conosciuti dell’occultismo moderno: Aleister Crowley, fondatore della religione di Thelema, basata sul culto di alcune antiche divinità egizie. Fondò a Cefalù una comunità, dove viveva insieme alle sue concubine e ai suoi seguaci. Lui stesso realizzò una serie di pitture di nudi sui muri della casa, che servivano per i sabba della comunità. Oltre ai rituali, la comunità era solita fare abuso di sostanze, per entrare in contatto con il dio egizio Seth, che con l’avvento del cristianesimo fu identificato dai nuovi credenti con la figura di Satana. Considerato fonte d’ispirazione per il satanismo soprattutto a causa di sacrifici umani compiuti all’interno del casolare, Crowley fu espulso dall’Italia durante il regime fascista, per morti sospette, rituali e attività perverse e oscene. Della casa, ad oggi in stato di abbandono, rimane ben poco, se non qualche graffito dell’inquietante proprietario e un’atmosfera estremamente inquietante, accumulata dall’uomo più cattivo mai esistito (come lui stesso amava definirsi) proprio per fondare una religione anticristiana.


Chiesa di San Giorgio

A Lukova, in Repubblica Ceca, si trova questa insolita chiesa dall’aspetto lugubre. Per via della caduta del tetto, incidente del 1968 che causò 32 morti, la chiesa fu abbandonata totalmente. Lo sfortunato incidente fu spunto di molte leggende che tennero i superstiziosi abitanti del luogo al largo dalla chiesa, diventata un luogo maledetto poiché aveva perso la sua sacralità a causa delle morti avvenute al suo interno. Molti abitanti inoltre raccontano di sentire lamenti e urla di dolore provenire dal suo interno. Il comune, per promuovere la ricostruzione della chiesa, incaricò un artista, Jakub Hadrava, di realizzare un'installazione in grado di far rinascere l’edificio e il turismo ad esso legato. L’artista realizzò un gruppo di 32 statue (come i fedeli morti) di gesso, impegnati nell’atto di pregare. L'installazione ridiede lustro alla chiesa, che raccolse abbastanza fondi per essere ristrutturata e ad oggi è un importante sito turistico e religioso. Ma a te piacerebbe seguire una funzione religiosa seduto accanto ad una statua fantasma?


Penitenziario Eastern State

Prima prigione americana ad attuare l’isolamento, il penitenziario della Pennsylvania del 1829 è tristemente noto per le torture inflitte ai detenuti, estraniati dal mondo e sempre più distanti da una possibilità di reinserimento in società successivo alla riabilitazione, impossibile in quel luogo. I prigionieri erano sottoposti ad elettroshock, bagni in acqua gelata fino alla formazione di ghiaccio sulla pelle, confinamento, la cosiddetta “mad chair”, i detenuti venivano legati a una sedia con cinghie così strette da fermare la circolazione, condizione che poi portava all’amputazione di gambe o braccia e si vocifera anche di lobotomie praticate a prigionieri particolarmente problematici. Molti sono i suicidi commessi all’interno della prigione da detenuti portati al limite della sopportazione da queste pratiche inumane e ad oggi durante le visite al penitenziario, a detta di molti, si possono sentire angoscianti rumori, urla di presenze ancora intrappolate al suo interno e anime che non troveranno mai pace.


Isola delle bambole

Situata in un lago a sud di Città del Messico si trova un’insolita isola piena di bambole impiccate la cui storia inizia negli anni ’50, quando un contadino, ritiratosi sull’isola per vivere da eremita, vide la tragica morte di una bambina, annegata nonostante i suoi tentativi di salvarla. Lui stesso, alcuni giorni dopo, trovò una bambola e pensando appartenesse alla defunta la appese ad un albero in segno di rispetto. La solitudine dell’uomo aumentò, alimentando un crescente stato di paranoia e follia, dovuto al fatto che credeva di essere perseguitato dallo spirito della bambina, ragione per cui ampliò la sua collezione di bambole fino a riempire l’isola. Poco prima della sua morte raccontò di essere chiamato da una presenza maligna che voleva portarlo con sé, ed effettivamente il suo corpo venne ritrovato nello stesso punto dove era annegata la bambina. I turisti, durante la visita all’isola, portano una bambola da lasciare all’isola per rispetto (o per paura) della bambina.