Halloween o Samhain?

HALLOWEEN O SAMHAIN?

Nel corso degli ultimi  anni, tutti noi abbiamo ormai acquisito una certa familiarità con la celebrazione di Halloween, una festività ricca di usanze, che si è fatta strada nelle nostre abitazioni. Tra le tradizioni più famose,  ci sono senza dubbio l'intagliare le zucche, indossare costumi “spaventosi”, l'ormai famoso "dolcetto o scherzetto" e le decorazioni che ornano le nostre case. 

Mentre molte persone potrebbero considerare Halloween come una festa commerciale o un prodotto di importazione americana, è sorprendente quanti siano ancora all'oscuro delle sue vere e antiche radici. 

Si narra che questa festa sia stata introdotta in America dai primi migranti irlandesi, verso la fine del XIX secolo, i quali, con il loro arrivo, hanno rianimato antiche tradizioni tramandate nel tempo. Gli irlandesi, popolo che ha saputo preservare con devozione le tradizioni celtiche intrecciandole con i costumi cristiani, hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione di quella che oggi riconosciamo come Halloween. Tuttavia, le origini di tali tradizioni affondano ancora più profondamente nella storia. 

Iniziamo col chiederci quale fosse il nome originario di questa festività. Questa celebrazione nasce con il nome di Samhain (pronunciato "so-uinn"), termine che denotava la "festa di fine estate". Essa coincideva con il Capodanno celtico e veniva celebrata all'inizio del cosiddetto "periodo buio" dell'anno, compreso tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, quando l'inverno faceva la sua comparsa. I Celti, popolo il cui sostentamento dipendeva principalmente dall'agricoltura e dall'allevamento, collocavano le loro festività seguendo i cicli agricoli.  

Secondo il calendario di Coligny, l'anno solare veniva suddiviso in due parti: una luminosa, che prendeva avvio con la festività di Beltane all'inizio di maggio, e una più scura, che aveva inizio con la celebrazione di Samhain, segnando l'ingresso nella stagione oscura, caratterizzata dal riposo dei terreni. Curioso notare come nel calendario celtico l'anno iniziasse proprio nel periodo più oscuro, quando la terra aveva completato il suo ciclo, poiché i Celti concepivano il tempo in maniera circolare. Samhain rappresentava un momento di riunione in cui il raccolto dell'anno veniva consumato. I druidi, figure sacerdotali, studiavano la terra e gli astri per determinare la data precisa di questa festività. 

Ma quali erano le tradizioni caratteristiche di questa celebrazione e quale influenza hanno esercitato sulle usanze moderne che contraddistinguono la festa di Halloween?

Durante Samhain, a Tara, i druidi accendevano un falò sacro, distribuendo poi i tizzoni ardenti alle tribù circostanti come segno di condivisione del sacro fuoco. Questa tradizione non solo incarnava un gesto di condivisione del fuoco sacro, ma costituiva anche un'occasione per unire le comunità in un momento di straordinaria importanza.


L'usanza di trasformare cipolle o rape in lanterne, utilizzando le fiamme o le ceneri del fuoco sacro, aveva uno scopo rituale: simboleggiava infatti la luce che scaccia le tenebre e protegge dalle forze oscure dell'inverno. 

Questo antico rito ha mantenuto una notevole continuità storica, evolvendosi poi nell'uso moderno delle zucche durante Halloween. Questa usanza si trasformò poi nella celebre leggenda di Jack O'Lantern, la quale narra di un uomo irlandese di nome Jack, noto per la sua astuzia e inganno. Secondo la storia, Jack riuscì a ingannare il diavolo in più occasioni, riuscendo persino a far promettere al diavolo di non reclamare la sua anima quando sarebbe morto.

Tuttavia, quando Jack morì, fu rifiutato sia dal paradiso che dall'inferno, poiché il diavolo aveva promesso di non prendere la sua anima. Rimasto senza un posto dove andare, Jack chiese al diavolo come potesse orientarsi nel buio. Il diavolo gli lanciò un tizzone ardente e Jack lo mise all'interno di una rapa vuota per farlo durare più a lungo. Da allora, Jack fu condannato a vagare per l'eternità tra il mondo dei vivi e quello dei morti, con la sua lanterna fatta di rapa illuminata dal tizzone.

Le zucche intagliate e illuminate da candele rappresentano oggi un simbolo intrinseco di questa festività: questo rivela quanto le tradizioni e i simboli possano attraversare il tempo, mutando e trasformandosi, pur conservando i loro significati originari. 

Durante la notte di Samhain, si credeva inoltre che il mondo sensibile e il mondo metafisico fossero separati da un velo molto sottile. Questa credenza sosteneva che gli spiriti avessero la possibilità di attraversare questo confine e giungere dall'altro mondo, noto come Sidh. Le persone evitavano di tenere accese fonti di luce nelle proprie case poiché si riteneva che ciò potesse facilitare l'arrivo degli spiriti.


Durante la celebrazione di Samhain, si nutriva la convinzione che “il piccolo popolo”, fate, folletti e gnomi emergessero dai loro nascondigli. Gli abitanti dei villaggi erano quindi soliti lasciare cibo fuori dalle proprie case per sfamare gli spiriti benevoli, e per cercare di intrappolare gli spiriti maligni. Questo antico rito è alla base della tradizione moderna del “dolcetto o scherzetto”, in cui i bambini si recano di casa in casa chiedendo dolcetti.



Quando intagliamo le zucche o partecipiamo al rito giocoso del “dolcetto o scherzetto”, è importante ricordare che stiamo preservando antiche tradizioni che originariamente avevano un significato profondo per le comunità che le praticavano. Questo ci invita a riflettere in modo più approfondito sul significato delle festività che celebriamo e, soprattutto, a riconnetterci con il nostro passato. Acquisire conoscenze sulle origini delle nostre moderne usanze ci aiuterà a vivere il presente in modo più significativo e consapevole.




Valentina Romano